Vuota

28.04.2015 06:32

A pochi giorni da quella vergognosa immagine che ritraeva una Camera dei deputati desolatamente vuota mentre il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni portava a conoscenza del parlamento la morte del cooperante Giovanni Lo Porto, i deputati ci sono ricascati. Il giorno in cui è arrivata nell’aula di Montecitorio la tanto dibattuta, combattuta, tormentata e travagliata legge elettorale in aula erano presenti meno di venti deputati: 8 Pd, 5 Sel, 2 M5S e 2 Fi. Verrebbe da dire: chi è senza peccato scagli la prima pietra. Siamo certi: non arriveranno sassi. È vero che la discussione di carattere generale della legge e l’assenza di votazioni non ha fatto da richiamo. Ma il vero motivo è un altro: la stragrandissima maggioranza dei deputati sta a Montecitorio dal martedì al giovedì e poi veloci come fulmini scappano a casa. Quindi, diciamo, tre giorni di lavoro in aula e a volte anche solo due giorni e mezzo, il resto per i  fatti loro. Questo naturalmente vale per tutti: dai vecchi marpioni della politica che sembrano nati a Montecitorio agli ultimi arrivati. Sarà pur vero che a frequentare le cattive compagnie si impara, ma qui pare evidente che non sono servite troppo ore di lezione: l’apprendimento è stato rapidissimo. Ci sono deputati e senatori che hanno qualche difficoltà a parlare correttamente l’italiano, ma i trucchi del mestiere li hanno imparati in fretta. E tanto per finire in bellezza (bellezza,si fa per dire) mentre la Camera era vuota le varie trasmissioni Tv del mattino di tutte le reti pubbliche e private che trattano dell’attualità politica erano piene zeppe di tuttologi che disquisivano di tutto e di più...  E pensare che anche alla Camera alla fine della fiera non si sta poi così male. C’è la buvette, il ristorante, il barbiere... E a fine mese anche uno stipendiuccio. Già, ma quello arriva ugualmente, quindi non è necessario essere presenti. Ripetiamo, tanto per essere chiari: chi è senza peccato scagli la prima pietra. Domanda: l’assenza di pietre sta a significare che sono tutti peccatori? Ai contemporanei l’ardua sentenza.


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