Più o meno cinquanta volte al giorno mamma Rai ci ricorda come siamo fortunati. In ogni finale di programma d’informazione ecco partire il mantra: “Pagare il canone tv è adesso facile come accendere la luce: dal 2016 il costo sarà incluso nella bolletta elettrica e sarà più conveniente. Il canone è dovuto una sola volta, per ogni famiglia o per gruppo di persone residenti nella stessa casa. Per tutte le altre abitazioni non ci sarà inoltre alcun addebito. Il canone Rai è oggi più vantaggioso: l’importo per il 2016 è stato ridotto a 100 euro…”.
Mannaggia, siamo così fortunati che a forza di essere martellati dal mantra di viale Mazzini cominciamo a rimpiangere quando eravamo dei poveri sfigati e pagavamo il canone a gennaio in un’unica soluzione e ben 113,50 euro. Visto che la prima rata quest’anno si pagherà a luglio, andremo avanti con questa tortura cinese per altri cinque mesi? Già facciamo finta di non sapere che paghiamo una tassa e non un canone perché se fosse un canone prevedrebbe la possibilità di disdirlo, mentre la tassa da fortunati quali siamo non è possibile, ma ci devono per forza anche torturare? Comunque godiamoci questa botta inaspettata di fortuna e cantiamo in coro con Renato Zero “Viva la Rai, ci fa crescere sani viva la Rai; quanti geni lavorano solo per noi viva la Rai…”. E a proposito di geni corre voce che ci sia un grande feeling tra il nuovo direttore generale dell'azienda di viale Mazzini Antonio Campo Dall'Orto e il primo ministro Matteo Renzi, un’amicizia e un idem sentire così profondo che ha portato a regalare a Renzi il 33% degli spazi informativi e al suo Pd più spazio di Forza Italia e Lega messe insieme, il che al limite sarebbe un peccato veniale vista l’alternativa eventuale! Ma mentre noi siamo obbligati a godere come dei mandrilli per via del canone (tassa) in bolletta elettrica, i due di cui sopra stanno tessendo la tela che porterà alle nomine dei nuovi direttori delle rete Rai il tutto sottotraccia nella formula cara a Dall’Orto: “Stiamo preparando il posizionamento delle reti e il piano industriale”. Chiudiamola così: la Rai è in linea con l’anno giubilare della Misericordia. A noi rivolge gli occhi suoi misericordiosi regalandoci 50 volte al giorno il mantra sul canone come antidoto alla nostra infelicità; al governo e al suo conductor elargisce misericordiosa le sue tre reti affinché il coro degli “evviva, evviva presidente” assuma consistenza planetaria per mondare l’etere dai cattivi pensieri. Come dire? A ciascuno il suo!