Forse sarà una semplificazione giornalistica o una sintesi fin troppo condensata, ma leggere frasi del tipo “I soldi dei bambini per l’attico di Bertone” fa venire il voltastomaco. Non sappiamo ancora il contenuto dei libri scritti da Gianluigi Nuzzi (Via Crucis) ed Emiliano Fittipaldi (Avarizia) arricchiti con il materiale fatto arrivare dai corvi del Vaticano, ma le anticipazioni sono di quelle che lasciano basiti. Così come lascia basiti – soldi sottratti alla beneficenza o meno – apprendere che alcuni alti papaveri di curia vivono in alloggi di 500 metri quadri arredati come si conviene ad una capricciosa star del cinema, non certamente ad un prete.
Tra le stranezze, chiamiamole così per evitare termini ben più coloriti, emerse dai documenti fatti uscire dal Vaticano e dal lavorio di indagine giornalistica degli autori dei libri si trova di tutto, fuorché beneficienza: l'affitto di un elicottero, nel febbraio 2012, per la bellezza di 23 mila e 800 euro per trasportare il cardinale Tarcisio Bertone dal Vaticano alla Basilicata, 200 mila euro andati per il pagamento di alcuni lavori effettuati nella “reggia” di un altissimo prelato, investimenti in aziende petrolifere e chimiche Usa come la Exxon e la Dow Chemical. E ancora: “Nel 2010 gli esborsi erano costituiti principalmente da spese ordinarie e straordinarie dei dicasteri e delle istituzioni della curia romana e non per opere di carità”. Sarà tutto vero? Tutto potrà essere provato? Quali spiegazioni daranno i beneficiari dei fondi destinati ai bambini e alla carità in genere mangiati dagli alti papaveri? Sono domande che probabilmente resteranno senza risposte, oppure arriveranno le risposte ma saranno adattate alla bisogna. Se anche fosse vero solo il 10% di quello che si dice sia critto nei libri sopra citati – ma pare sia tutto vero – ci sarebbe di che prendere a bastonate questi dispensatori di precetti che fanno della generosità altrui la fonte del proprio spropositato benessere e guardano alla povertà come a qualcosa che non appartiene alle cose di questo mondo. Probabilmente non appartiene al loro mondo, anche se spesso ne parlano e mettono in pratica “pro domo sua” la tradizione cristiana della questua al solo scopo di arricchire il loro portafoglio. Questa ovviamente non è la Chiesa. Ma c’è anche questa Chiesa. Una Chiesa fatta di gente altolocata che ha perso il contatto con la realtà della Chiesa, quella del Vangelo, perché troppo presa a specchiarsi nei marmi di Carrara e a lavarsi il deretano in splendide Jacuzzi. Sarà una pia illusione, ma se i corvi hanno squarciato un velo ben vengano anche i corvi e chi ha aperto loro la gabbia. La realtà, però, è un’altra. I libri faranno un rumore pazzesco, ma poi calerà un silenzio di tomba e tutto il lerciume sparirà metaforicamente nelle catacombe. Che tristezza apprende queste cose e venire a conoscenza che papa Francesco ha attorno a sé troppi mercanti che nulla hanno a che vedere con il Vangelo, mercanti in abiti talari che vivono la loro cristianità tra lussi rinascimentali, affari opachi e privilegi. Come appare lontana la profezia del profeta Zaccaria secondo il quale “Verrà un giorno in cui non ci saranno più mercanti nel tempio”. Oggi i mercanti hanno fatto scempio del tempio.