Venerabile

18.12.2015 05:23

A vedere le persone presenti nella chiesa Chiesa della Misericordia di Pistoia il funerale sembra quello di un uomo qualunque. In realtà Licio Gelli non è stato un uomo qualunque: è stato per decenni uno degli uomini più influenti d’Italia. Influente e misterioso. Sicuramente venerato, oltreché Venerabile. Le cronache raccontano che davanti alla sua porta facevano anticamera i personaggi più in vista del panorama politico, militare, industriale ed editoriale d’Italia. Eppure ieri alle esequie non c’erano più di un centinaio di persone. Nessuno dei nomi presenti nella famosa lista dei 962 iscritti alla P2 - in cui comparivano i nomi di quattro ministri o ex ministri, 44 parlamentari, tutti i vertici dei servizi segreti, il comandante della Guardia di finanza, alti ufficiali dei Carabinieri, militari, prefetti, funzionari, magistrati, banchieri, imprenditori, direttori di giornali, giornalisti - si è recato a Pistoia. Non c’erano, tanto per restare agli ancora famosi di oggi né Silvio Berlusconi (tessera n° 625) né Maurizio Costanzo (tessera n° 626) né Fabrizio Cicchitto (tessera n° 945), né Roberto Gervaso (tessera n° 622). (Elenco iscritti alla P2) Nessuno. Meglio stare alla larga dal burattinaio, da Belfagor, dal Venerabile dall’uomo dei misteri d’Italia. E non c’era nessuno ad attenderlo neppure quando il carro funebre è passato davanti alle fioriere di Villa Wanda prima di lasciarsi alle spalle il grande cancello in ferro battuto. Quelle stesse grandi fioriere al cui interno i militari  nel 1998, trovarono nascosti 168 chili di lingotti d’oro. Nessuno, solo i famigliari e pochi amici.  Non sta a questo spazio tracciare un ritratto del Venerabile Maestro di cui i più giovani ignorano perfino l’esistenza.  Chi era Licio Gelli, chi era l’uomo più ancora che il suo mistero, lo racconta da par suo Massimo Gramellini su la Stampa di eri. (Leggi qui).  Chi era il Licio Gelli dei misteri d’Italia, lo si può leggere in una sorta di prosa "foscoliana" sul Blog di Beppe Grillo. (Leggi qui). E poi ognuno si faccia l'opinione che vuole. La Nota si limita a due considerazioni. La prima è già stata fatta: nessuno di chi si è servito dei servigi del Maestro ha ritenuto di farli visita. Secondo: il funerale religioso nonostante Gelli fosse massone e perciò scomunicato secondo la dottrina della Chiesa. I soliti misteri italiani.  A dare il viatico per il paradiso all’uomo che ha portato con sé i segreti di buona parte della trame, delle tragedie e dei misteri dell’Italia degli ultimi 50 anni è stato padre Giovanni Serotti superiore del convento di Santa Maria del Sasso, a Bibbiena: “Le inchieste, le condanne? Io ho sempre conosciuto un uomo preoccupato della società italiana, di una democrazia confusa e inefficace. Lui si definiva un perseguitato. Io credo che contro di lui ci sia stato molto accanimento ideologico e partitico, a partire da quello di Tina Anselmi. Ma san Pietro lo accoglierà in Paradiso”. Se lo dice il padre superiore… Nell’ultimo viaggio porterà con sé la spilla del Partito nazionale fascista, gli occhiali con le lenti fumè e l'anello con lo stemma nobiliare, perché il venerabile era anche conte. Basteranno queste esteriorità terrene per farsi aprire le porte da san Pietro nonostante le raccomandazioni di padre Giovanni Serotti? In terra resteranno molti misteri, una buona fetta della storia d’Italia più torbida e quella lista lunga di nomi, tutti rigorosamente lontani da quella cassa di legno chiaro circondata da corone di fiori. L’Italia è stata anche questo.


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