Turista

22.12.2015 06:45

Come ogni turista mordi e fuggi dopo la zompata all’estero è ritornato a casa, ma povero Matteo Salvini, povero davvero! Pensava di andare a Mosca per fare lo statista e si è ritrovato a fare il turista. Mi si perdonerà la rima, ma la sostanza è proprio quella, almeno è quella che emerge dalle decine di post pubblicati dal leader della Lega Nord a spasso per una Mosca innevata da solo come un cane. Immagini e selfie da ogni luogo: dalla metropolitana alla Piazza Rossa, ma sempre devotamente solo. Immagini e selfie che non hanno nulla di istituzionale o di politico ma buoni per regalare un altro po’ di visibilità al turista di Milano grazie ai social network. E pensare che Matteo Salvini, avendo un attimo di tempo libero tra un talk show e l’altro, aveva scelto Mosca per portare avanti la sua battaglia contro le sanzioni dell’Unione Europea nei confronti della Russia dello zar Vladimir Putin. Invece, se si esclude una toccata e fuga con  Andrei Klimov il responsabile esteri del partito di Putin nada de nada. Visita turistica, selfie e smanettate su twitter e null’altro. Ma anche dai 4 gradi della Piazza Rossa il conductor ex camicia verde ha trovato il modo di saltare a piedi uniti nel piatto della polemica politica del nostro Paese grazie all’incontro avuto – almeno questo – con  le agenzie italiane presenti Mosca. Ecco un sunto del pensiero moscovita di Salvini: “Renzi mi ricorda un cane che abbaia ma non morde. Lui che rappresenta l’Italia doveva dire no alle sanzioni e la discussione si sarebbe arenata. Nella Ue se la Lituania dice no a una cosa, come successo col piano immigrazione, tutto si ridiscute da capo. Renzi invece è ‘vorrei ma non posso’, parla ma non fa, evidentemente dipende dagli interessi di qualcuno. Noi siamo qui a Mosca per marcare questa distinzione e portare avanti il nostro interesse e l’interesse dell’Italia, che a causa di queste sanzioni ha perso 2 miliardi di euro in due anni secondo le stime della Coldiretti. Il rinnovo delle sanzioni è un atto criminale, un vero e proprio suicidio. Se poi si suiciderà un altro pensionato, non per Banca Etruria, ma per le sanzioni, Renzi vada a fare il fenomeno anche a casa di quella famiglia lì”. Insomma il solito disco dei predicozzi in Tv. Ok, d’accordo, Mosca è sempre Mosca, un bel viaggio è sempre un bel viaggio, ma per dire quelle cose bastava fare un salto dalla Gruber a Otto e Mezzo, o da Massimo Giannini a Ballarò oppure visto il dono dell’ubiquità da tutti e due contemporaneamente con l’aggiunta di Piazza Pulita di Corrado Formigli. Invece no. Dopo il viaggio in Corea del Nord in compagnia dello statista Antonio Razzi, la visita a Mosca ha aggiunto prestigio alla già prestigiosa carriera di un vero e proprio one man show delle Tv di Stato e non solo.

 


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