Prima il Governo battuto in Commissione sul parere di costituzionalità della riforma della scuola, poi finisce sotto due volte al Senato durante l’esame degli emendamenti al disegno di legge sull’omicidio stradale. La maggioranza pare non curarsi di questi “piccoli” intoppi e tira dritto per la sua strada mettendo in atto la solita prova muscolare. Infatti durante l’assemblea del Pd – quella che doveva essere dei lunghi coltelli e non è stata nemmeno dei piccoli temperini – in un impeto di magnanimità il premier Matteo Renzi a proposito della scuola ha ricordato: “Non avrei problemi di numeri ad approvarla oggi così com'è, ma prendiamoci altri 15 giorni per discutere”.
Tanta sicumera deriva dal fatto che Renzi ha ben chiaro in mente il quadro della transumanza che potrebbe mettersi in movimento da un giorno all’altro verso i lidi accoglienti della maggioranza. C’è un gruppetto di senatori che fa un po’ le bizze? E che importa? In arrivo, alla bisogna, potrebbe esserci la truppetta dell’azzurro Denis Verdini, il deux ex machina del patto del Nazareno oggi messo all’angolo dal cerchio magico e di conseguenza in rotta con il suo ringalluzzito principale. Per adesso solo rumors, ma nulla è da escludere a priori, anzi! La politica oggi è questa. Una macedonia in cui non si capisce più nulla e dove è perfino difficile tenere il conto dei “transumanti”. Se tutto questo garantisce numeri al premier fa spesso in modo che le leggi che escono dal parlamento – e non parliamo della legge elettorale per amor di patria – siano spesso pasticciate, complicate e non risolvono un bel niente perché devono magari accontentare il bacino elettorale dei soccorritori. Ecco perché anche una vicenda importante come quella dell’omicidio stradale finisce per cadere nel tritacarne e alla fine potrebbe uscire una cosa annacquata e lontana da quella legge seria che migliaia e migliaia di italiani stanno aspettando da anni per evitare di assistere a drammi come quelli capitati ai loro cari che sulla strada hanno lasciato la vita spesso per colpe di emeriti delinquenti, subito tornati a spasso. Proviamo ad essere ottimisti e confidiamo che la sicurezza della maggioranza di portare a casa la legge non sia solo di facciata. Ci sarà un giorno, un solo giorno, in cui Parlamento e Paese potranno brindare insieme davanti ad una legge seria, giusta, onesta e soprattutto conforme a quella giustizia che fa sentire un Paese una comunità? Ce lo auguriamo. Ma fino a quando le leggi saranno il frutto delle giravolte dei voltagabbana, dei cambia casacca e degli sfacciati transumanti c’è poco da stare allegri.