Diamo per scontato che il contesto condiziona l’oratoria; e diamo per scontato che anche la voglia di piacere oltremodo all’uditorio ha la sua importanza. Ma pur nel rispetto della Resistenza e in prossimità delle manifestazioni per il settantesimo anniversario della Liberazione, l’uscita della presidente Laura Boldrini che propone di cancellare la scritta “Mussolini Dux” dall'obelisco che sorge davanti al complesso sportivo del Foro Italico di Roma appare come una sorta di demagogica presa di posizione.
La Storia non si cancella con il bianchetto né con la pittura e neppure abbattendo monumenti. La Storia, semmai, dovrebbe insegnare e difendere i valori che da quella Storia sono nati. Tutto il resto è fuffa fritta. Se pensiamo poi che una in città come Cuneo, Medaglia d’oro della Resistenza, al titolare di un’abitazione privata in fase di ristrutturazione è stato impedito di cancellare la scritta “Duce” dal muro principale della casa (scritte di cui peraltro il nord Italia è ancora pieno) è tutto detto. Cuneo, quindi, è insensibili ai valori della Liberazione o, da Medaglia d’oro, ritiene che anche una scritta può servire da monito? Quando Laura Boldrini propone di togliere l’incisione dall’obelisco fa un’operazione di pura piaggeria, magari si gusta il fragoroso applauso dei partigiani presenti, ma non fa un buon servizio né alla democrazia né alla Storia. La Boldrini lasci stare le scritte e i simboli fascisti sparsi ancora qua e là per l’Italia e si dia una mossa nel difendere la Costituzione Italiana nata dopo i disastri del fascismo; quella Costituzione che a volte è calpestata anche nella Camera di cui la stessa Boldrini è presidente. Per cui ci sentiamo di sottoscrivere le parole di Matteo Orfini, commissario del Pd di Roma e presidente del Pd nazionale: “Noi siamo un Paese antifascista i principi della lotta antifascista sono scritti nella nostra Costituzione. Non abbiamo bisogno di cancellare la nostra memoria, seppur a tratti drammatica. Credo che la damnatio memoriae sia un elemento di debolezza e non di forza da parte di chi la esercita”. Bisognerà che qualcuno lo dica alla presidente della Camera: si può vivere bene anche con un applauso in meno al giorno. Stia pur tranquilla, può farne a meno anche chi lo considera un’insostituibile vitamina quotidiana.