Tutti hanno notato il grande feeling esistente tra Angelona Merkel e Matteo Renzi durante l’incontro bilaterale Germania-Italia in scena a Firenze, la città che ha lanciato nel firmamento l’astro indiscusso della politica italiana. L’abbraccio e il bacio finale davanti al David di Michelangelo sono lì a dimostrare che sotto la scorza da kaiser di Angela si cela un cuore pulsante d’affetto, così come sotto la divisa da boy scout di Matteo Renzi si nasconde sempre un’affascinante canaglia, così affascinante dall’aver quasi stregato la signora dalle palle d’acciaio. Poi, passato il pissi pissi bao bao del protocollo, ognuno è ritornato nella propria parte: Renzi a fare il boy scout, Angelona la kaiser. Seppur ammagliata e forse in preda ad un accenno di sindrome di Stendhal – non a caso detta anche sindrome di Firenze - la Merkel si è ricordata di essere la Cancelliera più potente d’Europa ed amorevole come una mamma premurosa ha incoraggiato il giovin primo ministro ad andare avanti con le riforme. Vai Matteo, vai... bravo! Vai, vai, vai avanti così. Vai avanti che tu, che a me scappa da ridere.
