Si vota e poi tirrem innanz, sperando non verso il patibolo

23.05.2014 05:49

Forse è normale così, forse è un classico delle competizioni elettorali ma ciò che si è visto e sentito in questi giorni ha avuto ben poco a che fare con la politica, con i programmi e con il confronto di idee. Sono volati epiteti tanto stupidi quanto spropositati, si è fatto ricorso a tragedie della Storia ricordando i peggiori personaggi di quella Storia. Nessun pudore, nessun limite. Non tutto, in verità, è stato così. Ma più uno le sparava grosse, più lo si rincorreva sullo stesso terreno. Hitler, Stalin, assassino, evasore, buffone, lupara bianca, ladro, Dudù sono state le parole che hanno fatto da colonna sonora alle tracimazioni televisive e ai comizi di piazza dei personaggi della nostra politica. Tanta tantissima demagogia, a partire da quel No Euro che ha appunto il valore di uno slogan buono a lenire la fame dei militanti un po’ spiazzati dalle recenti piazzate dei propri leader di riferimento, ma che tutti sanno non troverà mai attuazione anche se un recente sondaggio sostiene che la metà degli italiani ne farebbe volentieri a meno.

Demagogia e Tv, unite nell’evento mediatico di Grillo che va da Vespa dopo che il guru a 5Stelle ha sempre sostenuto che la televisione era morta e che Vespa non era più giornalista ma un consulente in pensione, un lacchè del regime. Eppure per una settimana si è parlato solo di questo, e a vincere è stato proprio quel consulente in pensione, certamente un professionista, veloce come nessun altro a fiutare dove tira il vento e a capire chi è l’azionista politico di riferimento.

E l’Europa? Di Europa non si è parlato, tutti troppo presi a difendere il proprio orticello e il proprio bacino di consensi. Qualcuno è in grado di spiegarmi cosa centrano gli 80 euro o la manutenzione straordinaria delle scuole, o ancora le riforme istituzionali con l’Europa? Qualcuno è in grado di spiegarmi cosa centrano le alleanze e i tradimenti, le tasse e la Tasi, il reddito di cittadinanza o la presidenza della repubblica con l’Europa? Il voto europeo è stato trattato come un referendum pro o contro il governo, pro o contro Renzi e dall’altra sponda pro o contro Beppe Grillo.

Eppure l’Europa di argomenti da affrontare ne avrebbe più d’uno e tutti importanti. In politica estera come la vede l’Europa e qual è la posizione dell’Italia su Libia, Ucraina e Siria? E sulle navi dei disperati, sul Mare Nostrum, come si intende proseguire?  E le politiche del lavoro? E gli scambi commerciali? E la politica estera dell’Unione? Si potrebbe proseguire, ma il risultato non cambierebbe. Prepariamoci dunque al voto europeo per poi sparlare di politica nostrana. Da noi è guerra continua, mentre la nazione avrebbe bisogno come l’aria di remare almeno per un po’ nella stessa direzione.

Voteremo per l’Europa parlando di Grillo, Renzi e Berlusconi. Quindi un’anormalità assoluta. Peraltro può essere considerata normale una Nazione che ha un condannato per frode fiscale, messo ai servizi sociali perché troppo anziano per la galera che si atteggia a padre della patria, spopola nelle Tv e detta l’agenda della politica? La domanda è retorica, quindi la risposta è scontata.

Tirrem innanz, come disse il patriota milanese Amatore Sciesa mentre lo stavano portando al patibolo. Si, tirrem innanz, speriamo non verso il patibolo.