Senatori, mai lasciare la strada vecchia per la nuova

04.07.2014 06:14

Quindi anche i nuovi senatori avranno alla fine la loro bella dose di immunità. La questione, ovviamente, non è fondamentale per le sorti dell’Italia e gli italiani hanno bel altre cose a cui pensare. Però, il constatare che – Movimento 5Stelle e Sel a parte - il voto per l’applicazione della norma ha raccolto pressocché all’unanimità il consenso di Pd, Forza Italia, Lega, Scelta civica, Grandi autonomie e libertà e Ncd ha dell’incredibile. O, se si preferisce, è l’ennesimo trionfo delle facce toste. Gli stessi uomini e partiti che hanno pigiato il bottoncino giusto in commissione Affari Costituzionali del Senato approvando l’emendamento del duo meravigliao Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli sono gli stessi che poche ore prima si stracciavano le vesti e facevano facce meravigliate di fronte alle (poche) rimostranze della stampa nazionale. Chi sarà mai che ha inserito quella norma? Si chiedevano l’un l’altro in favore di telecamera. Nessuno ne sapeva nulla, naturalmente. Nessuno la voleva, naturalmente. E poi, ecco il risultato.

I motivi per i quali i prossimi pseudo senatori – che sono poi sindaci e consiglieri regionali – debbano godere tout court dell’immunità è sostanza che sfugge a noi mortali. A meno che tra le ragioni della scelta non sia preminente quella di mandare a Roma i tanti amministratori ammantati dall’effluvio di manette che bazzicano i palazzi del potere locale. È chiaro che quest’ultima affermazione è volutamente eccessiva, ma a ragion di logica non è facile trovare razionalità in una scelta cha appare solo ed esclusivamente una salva casta.

Dopo il ventennio berlusconiano ci si poteva immaginare una nuova politica. Fatta di meno parole e più sostanza. Più serietà e meno pressapochismo. Meno casta e più regole uguali per tutti. Invece pare in auge il proseguimento di tutto ciò che molti sognavano di vedere azzerato. Al trionfo delle parole fa da contorno un’urticante difesa della casta che ha il suo apice non solo nella norma salva disonesti prevista per il Senato, ma anche nella bella pensata che prevede la non retribuzione per i novelli senatori. Sarà proprio così? C’è di che dubitarne. A far scattare la mosca la naso è stata una risposta di Giancarlo Galan, l’ex doge di Venezia ora un po’ sottotono per via delle tangenti del Mose in un colloquio riportato in una lunga intervista dal Fatto Quotidiano di venerdì 27 giugno, che di seguito riportiamo integralmente.

Domanda: se non abbiamo capito male, la parte non imponibile e forfettaria, i nuovi senatori presunti “gratuiti”, anche abolendo l’indennità, seguiteranno a percepirla? Risposta: Eh, credo proprio di sì: non ci avevo mai pensato! È vero, avete ragione. Domanda: cioè: se Renzi dice “ai nuovi senatori togliamo l'indennità” e toglie solo questa su 13 mila euro, gli altri 8 mila restano? Risposta: certo.

Bene, è chiaro l’inghippo? Se resterà così com’è adesso la norma prevederà un bel bonus ai nuovi miracolati della politica italiana. In realtà ci sarà poi  qualcuno che si stupirà del nostro stupore e che ci spiegherà che era tutto chiaro fin dall’inizio. Ovvero: si era parlato di abolire l’indennità e quella è stata abolita. Quindi, che volete? Roba da Inferno Dantesco, ottavo cerchio, sesta bolgia!

Fatto salvo il principio che chi fa politica a certi livelli deve essere pagato – NON strapagato – perché prendere per i fondelli i cittadini con alchimie degne della peggiore maga Magù? La risposta è semplice: la casta si autotutela sempre complice dal fatto che la gente è distratta da altro e che di fronte alle bufale non trova la forza né la volontà per reagire se non il restarsene a casa al momento del voto.

Quindi, per concludere, anche i nuovi senatori dell’era renziana avranno la loro bella immunità e la loro bella paghetta. Dove sta la novità rispetto al vecchio? Di quale rivoluzione parlano lor signori? Le risposte sono così scontate che non è necessario scriverle.  Resta, questo sì, molta amarezza. Volendo lor signori sarebbero ancora in tempo a modificare queste norme “vergogna” ma onestamente dubito che lo faranno.