Scurdammoce ‘o passato

25.07.2014 05:15

Se pensassimo che la sentenza che ha assolto Silvio Berlusconi dall’accusa di concussione e prostituzione minorile nel processo Ruby sia totalmente figlia del clima politico tra l’ex premier e il figlioccio prediletto Matteo Renzi, commetteremo un errore. Magari parziale, ma pur sempre errore. In primo luogo perché ne deriverebbe che la sentenza di condanna di primo grado fosse stata l’esatto opposto, ciò la conseguenza della contrapposizione politica italiana, e poi perché sarebbe come affermare Urbe et Orbi che la magistratura italiana è una banderuola in balia dei venti il che non corrisponde a verità.  Diciamo che i giudici non vivendo su Marte un po’ il clima lo percepiscono e magari influenza anche qualche ragionamento. Ma sono portato a credere che l’assoluzione emessa  dai giudici della seconda Corte d'Appello di Milano sia innanzitutto la diretta conseguenza dello spacchettamento del reato di concussione, approvato grazie alla legge anticorruzione nel 2012 sotto il governo Monti, con Paola Severino Guardasigilli e i voti bipartisan di Pd e Pdl.

Certo avere a disposizioni il fior fiore degli  avvocati italiani, veri e propri principi del foro come il professor Franco Coppi ha aiutato Berlusconi a venire fuori da una situazione in cui pareva spacciato. Se Silvio Berlusconi fosse stato un Pippo Pautasso qualunque sarebbe finito dritto in galera, ma essendo appunto Berlusconi e non avendo come difensore Peppiniello Mezzacapa potrebbe anche essere accusato di omicidio perché beccato di fianco alla vittima con la pistola fumante in mano e farla franca lo stesso. Come si dice? La legge è quasi uguali per tutti.

Naturalmente come dicono i commentatori dei grandi giornali e i politici con tutto il bon ton e con altrettanta falsità di cui sono capaci le sentenze si accettano. Il che non vuol dire che ogni sentenza debba per forza essere condivisa o che non sia lecito commentarla. Se ne prende atto, certo, ma in alcuni casi restano molti dubbi.

Il nuovo idilliaco clima politico tra Berlusconi e Renzi se non inficia le sentenze arma sicuramente la macchina da guerra dell’ex premier il quale super ringalluzzito pensa e pretende in grande. Intanto ha detto che sarebbe giusto prevedere per sé una noma a super personam per consentirgli di ricandidarsi, e poi che si dovrà mettere in moto “un qualcosa” che miri alla sua completa riabilitazione internazionale. E poi, per finire in bellezza, perché non provare anche con la concessione della grazia?

Se tutto questo può apparire irrazionale è perché si è portati troppo spesso a sottovalutare la forza dell’uomo di Arcore e delle sue truppe cammellate. Quindi: nuova norma,  riabilitazione, grazia e poi magari un giorno di lutto Nazionale durante il quale chiedere scusa tutti insieme al sant’uomo.

Dicevamo del clima idilliaco tra Berlusconi e Renzi. Non è un’invenzione. A partire dal patto segreto del Nazareno in poi è stata tutta un’escalation di pissi pissi bau bau tra i due e i loro entourage. Il finale? Eccolo, è l’affermazione di Silvio Berlusconi: “Renzi? Ha commesso un solo errore, non fare politica dentro Forza Italia”. E poi c’è anche l’endorsement di Pier Silvio: “Tifo per Renzi, è il più bravo”.  Dall’altra parte spicca la dichiarazione dell’ineffabile Debora Serrachiani: “Berlusconi è sempre il benvenuto, ci dà più garanzie di M5S”. Il che è tutto detto!

Questo grande clima di festa da via della Conciliazione ha su tutti un padre nobile: Giorgio Napolitano. Lo evidenziamo con il rispetto che si deve alla più alta carica dello Stato, ma pur sempre di un uomo si tratta e non di una divinità.

Ne vedremo ancora delle belle, mettiamoci il cuore in pace.  E alla fine ci sarà anche un nuovo inno Nazionale: Simmo ‘e Napule, Paisà con il classico ritornello: “Basta che ce sta ‘o sole, ca c’é rimasto ‘o mare, ‘na nenna core a core, ‘na canzone pe’ cantá: chi ha avuto, ha avuto, ha avuto: chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammoce ‘o passato, simmo ‘e Napule, paisá...”.