Querela

03.06.2015 07:25

Come aveva promesso Vincenzo De Luca, neo governatore della Campania non ancora ufficialmente insediato, il primo atto che fatto è stato quello di presentare una querela in cui ipotizza i reati di diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d’ufficio. Cose serie, mica bruscolini! Tanto che la notizia è stata subito offerta al mondo con il solito cinguettio su Twitter. La querelata, che fa spallucce, risponde al nome di Rosy Bindi, presidente di quella commissione antimafia, che aveva avuto l’ardire di inserire il nome dell’ex sindaco di Salerno nella lista degli impresentabili. Impresentabile o meno che fosse Vincenzino De Luca ha fatto il pieno di voti ed ha mandato a casa un candidato forte come l’Azzurro Stefano Caldoro. Presumiamo che la querela del neo governatore campano finirà in una bolla di sapone e al limite andrà solo ad infoltire un po’ di più i tribunali. Però lo aveva promesso, e come si sa ogni promessa è debito. L’atto di De Luca non è isolato: anche lady Mastella, al secolo Alessandrina Lonardo, per lo stesso motivo ha sporto anch’essa querela… E daje, come si dice a Roma. Per intanto, querela o meno, il caso De Luca ovvero della sua possibile decadenza dovrà essere risolto. E se vorrà essere risolto potrà farlo solo il premier con una leggina diciamo ad hoc che stoppi un po’ quella legge Severino – votata dal parlamento due anni orsono – che fissa i paletti della decadenza. Adesso quella legge applicata per esempio per Silvio Berlusconi che a differenza dell’ex sindaco di Salerno aveva una condanna definitiva, pare tornata in discussione. Staremo a vedere cosa deciderà di fare Matteo Renzi. Per intanto il premier ha già stabilito che se Vincenzo De Luca governerà la Campania nei prossimi cinque anni come ha governato bene la città di Salerno “il Pil del nostro Paese crescerà tra lo 0,5 e l’1%”, il che equivale ad una paccata stratosferica di miliardi. Una boutade renziana! Quindi di fronte a queste cose e soprattutto di fronte ai soldi che notoriamente non lasciano odore tantomeno quelli del Pil, ci attardiamo a disquisire se De Luca è candidabile o meno? Suvvia! Non andiamo a cercare il pelo nell’uovo. Preghiamo la Bindi di non fare più liste birichine e se si ostina a fare di testa sua sostituiamola e poi smettiamola una buona volta di fare i gufi menagramo. E poi, giustamente, le legga faccia il suo corso. Quale? Ma quello del Pil, ovviamente!


contatore