Dall’alto del di quel 2 per cento che gli accreditano i sondaggi Angelino Alfano sogna in grande e le spara grosse. Ecco una perla in sintesi: “Vogliamo realizzare il ponte sullo Stretto di Messina”. Geniale vero? A nessuna mente sana verrebbe in mente di riproporre il Ponte, che più che una grandiosa opera di ingegneria è da sempre una grande fonderia di denaro pubblico.
C’è chi ha calcolato che dal giorno in cui è stata partorita la geniale idea sono stati gettati (metaforicamente) nello Stretto oltre un 1 miliardo di euro tra progettazioni, penali, oneri finanziari vari e costi di liquidazione. E adesso che il governo si era deciso ad accantonare l’opera, che si va a studiare l’ineffabile Angelino senza quid? Il ponte! E vai, Angelino, vai… Ecco il pensiero composto del ministro dell’Interno: “Non vedo ragioni per cui non si debba più parlare del Ponte sullo Stretto di Messina e noi in Parlamento presentiamo una proposta di legge per realizzarlo. So che la sinistra si opporrà, ma accadrà come con la riforma dell’articolo 18: dicevano che avevamo lanciato un dibattito ferragostano, e ora è legge dello Stato. Non è possibile che l’Alta velocità arrivi fino a Reggio Calabria e poi ci si debba ‘tuffare’ nello Stretto, per poi rincominciare a viaggiare a… bassa velocità. Questo è un progetto che vogliamo rilanciare”. A parte il fatto che l’alta velocità arriva solo fino a Salerno, ma questo chi usa abitualmente i voli di Stato non può saperlo, la riproposizione del Ponte sullo Stretto è quanto di più assurdo – almeno attualmente – possa essere concepito da mente umana. Umana, appunto. E mentre Angelino Alfano, ribattezzato da qualcuno “Coniglio mannaro” pensa al Ponte il suo partitino è attraversato da fremiti e propositi di fuggi fuggi verso lidi ritenuti, forse a torto, più sicuri. La truppetta alfaniana è indecisa sul da farsi ed è divisa: ritorniamo con Berlusconi o proviamo ad approdare nella Lega di Salvini? E pazienza se la Lega di Salvini continua a chiamarsi Lega Nord e gli alfaniani sono quasi tutti del Sud. Come si dice? De Franza o de Spagna, purché se magna. Tanto trambusto tra le fila del Ncd di cui Alfano è segretario pare dovuto anche al fatto che alcune malalingue hanno messo in giro una voce che dice più o meno così: “Sapete perché Angelino nostro è così accondiscendente con Matteo Renzi? Semplice: ha strappato per sé e per i super fedelissimi, tra cui le fedeli amazzoni del partito, la promessa di una decina di posti sicuri nel Pd se si dovesse andare al voto e il Ncd forse ridotto al lumicino”. Malelingue? Chissà, magari hanno visto giusto. Ma siamo sicuri che il ponte di cui parla Alfano sia quello sullo Stretto e non quello verso il Pd dell’amico Matteo?