Passione

23.11.2015 07:19

A volte ritornano, o quantomeno ci provano. Il titolo del film dell'orrore diretto da Tom McLoughlin, si sposa a perfezione con l’annuncio dato da Antonio Bassolino: “Mi candido alle primarie per sindaco di Napoli. Ho un progetto in mente: unire la città. Sì, ho in mente l'idea, l'aspirazione a compattare e unificare una capitale incredibilmente ricca di risorse ma piena di divisioni, di ferite, di fratture”. Capito l’uomo della provvidenza? Antonio Bassolino da Afragola, viceré conclamato di Napoli e Campania, che di professione fa il funzionario di partito da quando aveva le braghe corte, è ex di tutto e di più: ex consigliere regionale, ex deputato, ex ministro del Lavoro, ex sindaco di Napoli dal 1993 al 2000, ex governatore della Campania per tralasciare gli altri ex da quando giovanotto comunista aveva incarichi nel partito mentre nel mondo governavano Leonida Breznev, Jimmy Carter, il presidente della Repubblica italiana era Giovanni Leone e capo del governo Giulio Andreotti. Tutta gente passata nel frattempo a miglior vita. Rieccolo, quindi, per usare la celebre espressione che Indro Montanelli coniò per Amintore Fanfani che sembrava morto e poi ritornava in campo sempre: rieccolo, appunto. Qui non si tratta di entrare nel merito della dirittura morale o meno del personaggio. Se sia o non sia un bravo amministratore. Ma se queste persone (Bassolino non è l’unico. A Torino vale anche per Piero Fassino, altro ex dalla lunga sfilza) sono così appassionate di politica provino a fare politica per passione, senza incarichi e senza prebende visto che di prebende sono ricchi assai. Provino, una volta nella vita, a fare quello che migliaia di militanti hanno fatto per tutta la vita: politica per passione, senza scranni e senza busta paga. Invece no. La politica la sanno fare solo sul trono e con lauto compenso. Eppure ci sarebbe l’antidoto. Perché Antonio Bassolino, Piero Fassino e gli altri incollati alla poltrona non si nominano sindaco da soli, ma vengono eletti. E qui entra in campo la correità di chi prima li vota alle primarie e poi li elegge. Dicono che dalle parti di Largo del Nazareno (leggi Matteo Renzi) l’annuncio del pur renziano Bassolino non sia stato particolarmente amato. C’è chi dice che il ragionamento di Renzi e del Giglio magico sia stato un po’ questo: meglio perdere Napoli, che la faccia. E sì, perché come si fa a parlare di rinnovamento e di rottamazione se scendono in campo i personaggi del film di Tom McLoughlin? Invece Bassolino forse non passerà a Napoli mentre Fassino scenderà in campo a Torino perché c’è rottamazione e rottamazione. Nessuno può impedire a Bassolino, Fassino e agli altri tanti personaggi del film di fare politica, ma ripetiamo, la facciano per passione. E nel mentre si godano i vitalizi accumulati che sono tanti: dal vitalizio come ex deputati, (Bassolino: 3000 euro al mese solo dalla Camera) ex consiglieri regionali, ex governatori  - insomma botte da migliaia e migliaia di euro - ai quali come nel caso di Piero Fassino (5000 euro al mese solo come ex deputato) c’è da aggiungere lo stipendio da sindaco (oltre 7000 euro) più il vitalizio della consorte l’ex senatrice Anna Maria Serafini, una botta di circa 6000 euro al mese,. E pensare che la politica – dicono – è principalmente passione. Mannaggia che passione! 


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