Pasdaran

29.01.2016 06:06

 “Ciò che sotto Berlusconi era inaccettabile adesso è grammatica del potere”. Con queste parole Roberto Saviano ha commentato quello che è stato subito ribattezzato “nuovo editto Bulgaro”. Per chi non lo ricordasse il famoso (o famigerato?) editto Bulgaro aveva per padre Silvio Berlusconi in quanto il 18 aprile del 2002 da Sofia l’allora presidente del Consiglio sentenziò che “si fa un uso criminoso della tv pubblica da parte dei giornalisti Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi” i quali di lì a poco furono poi estromessi dal palinsesto della Rai. Adesso a lanciare il nuovo editto è un semisconosciuto deputato del Pd, tal Michele Anzaldi,  segretario  in commissione di Vigilanza della Rai e il destinatario degli strali dell’ultraortodosso “renziano” è il conduttore di Ballarò, Massimo Giannini reo di aver definitorapporto incestuoso” il caso Boschi-Banca Etruria. E se questo non basta gustiamoci la spiegazione che ineffabile Anzaldi ha dato a La Stampa: “È un’affermazione vergognosa, che avrà risvolti giuridici pesanti. Mi auguro che Maria Elena Boschi lo quereli. Hanno mandato a casa Azzalini per molto meno.. Il servizio pubblico dovrebbe tranquillizzare chi ha perso i propri risparmi, non fomentare che ha fatto Giannini nella trasmissione del 26 gennaio”. Nessuno, onestamente, può dire che l’affermazione di Giannini sia di un’eleganza da manuale, ma forse è proprio attraverso queste iperbole che la polvere eventuale non finisce sempre sotto il tappeto. Per ritornare all’editto Bulgaro del 2002 Silvio Berlusconi in quell’occasione fu lapidato – giustamente - all’unisono da tutti i media e a tirare le fila dei paladini della libertà d’informazione erano gli intellettuali di sinistra, compresi attori e cantanti, nani e ballerine, oggi chissà perché muti come dei pesci. Oggi a spaventare sono proprio questi pasdaran che non fanno politica ma pura apologia del capo. Sono proprio questi personaggi, presenti in ogni epoca e più realisti del re, a chiedere la testa di canta fuori dal coro. E siccome agiscono per conto terzi sono pericolosi il doppio, anche se valgono sempre meno di un quarto dell’originale. Adesso vedremo come si comporterà la nuova Rai di Antonio Campo Dall’Orto e Monica Maggioni e se diverrà il braccio operativo delle volontà degli ultraortodossi “renziani” e forse di Renzi stesso che non deve nemmeno scomodarsi a chiedere che si metta la testa del Giannini di turno sotto la lama della ghigliottina. Nel frattempo i vecchi difensori della democrazia, della libertà di informazione e dei più elementari diritti civili hanno già organizzato un girotondo. Sì, un girotondo attorno al tavolo con bucatini all’amatriciana. Poi tutti in salotto a ricordare i bei tempi andati...


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