Oxi
06.07.2015 07:08
Quindi in Grecia, nonostante la passerella dei politici italiani, da Sel ai 5Stelle, da Stefano Fassina a Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista, tutti in pellegrinaggio pro Tsipras, tutti con la maglietta con la scritta “OXI”, ha vinto il No. Adesso i più convinti sostenitori del referendum, i più fieri oppositori dell’Europa strizza popoli, possono brindare. Il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, quello con la faccia da duro di Hollywood: “Volevano umiliarci. Il no di oggi è un sì alla democrazia”. Poi questa mattina, sono arrivate le dimssioni.
Alexis Tsipras: “La democrazia non può essere ricattata”. Tralasciamo naturalmente le dichiarazioni arrivate a getto continuo dall’Italia che si è scoperta essere popolata da leader politici esperti di finanza mondiale e di complessi scenari geopoliti planetari per porre la più scontata delle domande: e ora? Chi scrive questa nota non ha la capacità di abbozzare una risposta visto che anche i pochi che davvero ci capiscono qualcosa non sono concordi sul futuro prossimo della Grecia. Si prende atto che l’Europa, anzi Angela Merkel e François Hollande oggi, lunedì 6 luglio, The Day After, si vedranno per mettere a punto una strategia che poi sarà fatta accettare al resto dell’Eurogruppo il giorno successivo. Perché ciò che è stato poco raccontato, al di là degli errori della Grecia sul versante pensioni e privilegi vari, è che le banche di alcuni Stati, tra cui proprio Germania e Francia – Massimo D’Alema dixit – hanno raccolto “denaro a tassi molto bassi o persino negativi per poi prestarlo alla Grecia attraverso l’acquisto di titoli con un tasso di rendimento pari al 15%. In tal modo, lucrando su un enorme differenziale di rendimento, gli istituti di credito hanno fatto copiosi profitti, aggravando le già gravi difficoltà di Atene”. La sintesi dell’ex presidente del Consiglio è questa: “Gli aiuti alla Grecia sono andati a banche tedesche e francesi e in minima parte all'Italia”. Magari non è solo così semplice la situazione, ma ora qualcuno dovrà trovare il bandolo della matassa, che non può solo essere la prova muscolare della Germania spalleggiata dalla Francia. E qualcuno dovrà smetterla di raccontare frottole, tralasciando i disastri provocati dalla finanza d’assalto e dai banchieri squali spalleggiati dalle nazioni più ricche. In questa situazione e in attesa di vedere l’Apocalisse greca che qualcuno ha annunciato (ovvio che così non dovrebbe essere e speriamo così non sarà) si prende atto che Angela Merkel e François Hollande si incontrano con buona pace dei leader degli altri Stati a partire proprio dall’Italia sempre piuttosto marginale sullo scacchiere Europeo. Perché l’Europa sarà anche formata da 28 Stati, dei quali alcuni leader si credono Unti dal Signore o dei veri geni, ma poi chi comanda per davvero sono il focoso (per via delle birbate storie amorose) François e la teutonica Angela detta altrimenti tre palle. E gli altri? Ogni tanto una foto ricordo e via. E che Dio assista il popolo Greco.