L’immagine forse più rappresentativa dello stato attuale di Forza Italia è quella di Silvio Berlusconi che si rompe il malleolo mentre scende dall’auto. Per fortuna nulla di grave per l’ex cavaliere, ma la classica “storta” va ad aggiungersi a quelle di questi giorni che non richiedono l’uso di stampelle ma una buona dose di santa pazienza, in attesa che la stessa trasformi in realpolitik le urla da comizio buone per galvanizzare le truppe delle varie piazze. 
Sembrano appartenere ad ere geografiche lontanissime i tempi in cui “sua emittenza” era il perno della politica in senso generale e non solo quella che guarda a la droit! Ora lo sport più in voga pare essere quello di mettere out-out a Forza Italia ed al suo leader. Ogni giorno un aut-aut. Un ringalluzzito Matteo Salvini non fa che dire: “Berlusconi scelga, o con noi o con Alfano”. Perfino Angelino Alfano, leader di quel Nuovo Centrodestra che fa le riunioni planetarie dentro una cabina del telefono, si sente così baldanzoso da dire: “Berlusconi scelga, o con noi o con Salvini”. Certo che il dilemma per il povero Silvio non è cosa di poco conto. Che fare di fronte ai tanti galletti amburghesi che si agitano come forsennati nei pollai della politica italiana? Dalle parti di Arcore sfogliano la margherita, e tutti fanno arrivare soluzioni miracolose all’orecchio dell’ex cavaliere ferito. Facendo attenzione a non spararle troppo grosse soprattutto se si è nel raggio della stampella. Come finirà questa sottospecie di diaspora? Si presume come in passato. Urla, grida, pseudo insulti affidati spesso ai colonnelli della seconda fila e poi il fumo del calumet sotto la tenda della pace (provvisoria). Perché se è affascinante giocare con i soldati o spararsi addosso reciprocamente con fucili finti e caricati con pallini di gomma, finita la ricreazione si deve tornare in classe per i compiti in bella. Alla fine ciò che intriga di tutto questo chiacchiericcio da stadio, sarà vedere cosa saranno capace di inventarsi Berlusconi e Salvini pur di stare insieme in Veneto, Liguria e Campania dove il voto regionale è lì in attesa. Perchè se una cosa è certa dopo un po' di manfrina torneranno insieme. Insieme? Si, tutti insieme appassionatamente. I vaffa di Salvini, le barzellette dell’ex cavaliere e perché no l’impercettibile leggerezza dell’essere dello slalomista Alfano. Al quale in ogni caso uno strapuntino di consolazione verrà dato.