‘O guaglione, la Tv e la legge da adattare alla bisogna
La settimana che sta per finire ha avuto un grande protagonista: Genny 'a carogna. Tralascio di citare il suo vero nome, perché non mi pare il caso di andare oltre con la pubblicità di questa persona. Per chi ancora non lo sapesse Genny è quel capopopolo da stadio che indossava una maglietta inneggiante alla liberazione di Antonio Speziale, ovvero l’assassino del poliziotto Filippo Raciti, utilizzando come pulpito la barriera tra tribuna e campo il tutto in favore di telecamera. Ebbene di costui le cronache riportano che ha “trattato” con lo Stato affinché si giocasse la partita di coppa Italia tra il Napoli, la sua città e la Fiorentina, la squadra di Firenze di cui è tifosissimo Matteo Renzi peraltro presente in tribuna. Esposti i fatti, anzi i fattacci, c’è da chiedersi come mai in Italia la legalità sia sempre un accessorio da adattare alla bisogna. C’è da chiedersi per quale ragione il rispetto della legge sia una variabile indipendente da calibrare sul personaggio e sulla sua vera o presunta importanza.
Fatto salvo il dovere di garantire l’ordine pubblico, che in un catino con 65 mila spettatore e in una città come Roma non sempre è facile, e che le emergenze vanno affrontate come tali, resta da capire se lo Stato presente allo stadio è quello che rappresenta tutti noi che carogne lo siamo un po’ meno. Anzi: proprio non lo siamo, al massimo siamo un po’ allocchi perché abbiamo il difetto di guardare alle istituzioni dello Stato come alla forma più alta della nostra rappresentatività. Mentre lo spettacolo calcistico di Roma andava in scena la rete ha iniziato a regalare al Genny pagine e pagine di commenti positivi, gli ha regalato post entusiastici e l’ha eletto a nuovo Masaniello d’Italia. Allo stesso tempo si è scatenata la corsa delle Tv e dei giornali, per regalare immagini vecchie e nuove, scandagliare la vita del grande guaglione della farsa romana dalla prima comunione in poi.
Per dirla alla Humphrey Bogart del film L’ultima minaccia: «È la stampa, bellezza! E tu non puoi farci niente! Niente!» e quindi tutto diventa normalità. Ma al posto di fare la corsa per arrivare primi sulla preda mediatica, perché la stampa – quasi mai bellezza, in termine di serietà - non ha fortemente indagato il fenomeno mettendo in croce la politica che si affida alle gesta dei tanti Genny ‘a carogna che bazzicano dalle parti degli stadi italiani e non solo? Invece nulla. Protagonista e protagonismi, la solita manfrina della politica da salotto, destra contro sinistra, ricette su ricette per fare cosa? Nulla. “Ha da passà 'a nuttata”, come diceva Eduardo De Filippo, e la nottata passerà e porterà con sé il clamore di una serata di follia per lasciare al loro posto le cose esattamente come stanno.
Gli anni bui dell’Italia sono iniziati con la filosofia di “ha da passà 'a nuttata”, per arrivare poi alla notte della Repubblica. Troppe cose sono violenza e soprafazione che diventano share televisivo. Le botte negli stadi, gli spari, i cortei da guerra nel Vietnam sono la norma. Città devastate, cittadini intimoriti. E le forze dell’ordine che finiscono spesso nell’occhio del ciclone anche da parte di quella sinistra troppo spesso indulgente con chi fa della rissa e delle botte la ragione sociale della propria vita.
Anche qui, fatti salvi alcuni eccessi da parte di singoli esponenti in divisa, cosa dovrebbero fare i poliziotti? Mettere in pratica alla lettera la canzone del 1964 dei Giganti che in nota consigliava di mettere fiori nei cannoni? A volte basterebbe un po’ meno ipocrisia e voglia di concionare in Tv come falsi Guelfi e Ghibellini, e spesso come tanti Gianni e Pinotto, per dare delle risposte serie a delle problematiche serie.
E pur vero che le intemperanze di Genny e la sua vergognosa maglietta sono state punite con un Daspo di 5 anni per "Istigazione alla violenza" e che ‘o guaglione non potrà accedere a eventi sportivi fino al 2019. Basterà? Io temo fortemente che si aspetti che passi la nuttata e arrivi il prossimo fatto di cronaca per andare a concionare in Tv.
“Povera Patria, Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos'è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno; e tutto gli appartiene. Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni! Questo paese è devastato dal dolore...”: Battiato dixit!