Norma

09.12.2015 06:24

Meno uno. Alla fine del Giubileo, prevista per il 20 novembre del 2016, mancano solo più 347 giorni poi potremo tirare i bilanci. Quelli della Fede li farà il Vaticano, quello della sicurezza l’Italia e quello dei tarocchi i taroccatori di professione. Non appena iniziato il Giubileo che passerà alla storia come quello dei due papi, quello dei fedeli  che non hanno paura, quello delle suorine divertite passare sotto il metal detector, ma anche quello dei falsari in grande spolvero. Insomma, nonostante la militarizzazione di Roma dove anche il Tevere è sotto stretta osservazione con poliziotti sulle moto d’acqua a presidiare il fiume, tutto è stato nella norma. Ci sono alcuni lestofanti che si sono finti poliziotti per cercare di fregare i pellegrini, ma anche alcuni gli ascensori bloccati in due stazioni di San Pietro; gli altoparlanti della metropolitana che sbagliano i nomi delle fermate tra l’ironia e le battute non proprio “giubilari” di pellegrini e viaggiatori. Possiamo dire senza finire in scomunica che alla sacralità dell’evento, ai due papi che si abbracciano, ai pellegrini in piazza san Pietro, alle preghiere e alle esortazioni di Francesco il primo giorno di Giubileo è stato anche questo? Perché se anche le magagne della capitale sono improvvisamente scomparse con la cacciata di Marino dal Campidoglio, non è che Roma sia diventata improvvisamente la più efficiente città del mondo. Per il sol fatto che nessuno racconta più dei lavori iniziati e non finiti, dei cantieri aperti, del caos che si incontra in metropolitana e dei questuanti specializzati nella raccolta dell’elemosina non significa che ci si trova nel in quel paradiso terrestre che immagini sapientemente girate ci raccontano. C’è da rallegrarsi perché Roma appare una città sicura, al momento questo sì la più sicura del mondo. Speriamo tutto regga e che il fato sia benevolo. Ma per ritornare al primo giorno del Giubileo poteva  mancare dall’elenco la più florida delle attività della capitale? Parliamo dei venditori di cianfrusaglie che assaltano chiunque passi loro vicino. A rompere un po’ le uova nel paniere a questi trafficanti di tarocchi ci ha pensato la Guardia di Finanza che dando spazio alla fantasia ha battezzato il primo bliz messo in atto “Porta santa”. A finire nelle maglie delle Fiamme Gialle sono stati alcuni commercianti che avevano stipato nei magazzini mezzo milione di rosari, immagini sacre, calamite, portachiavi con il ritratto di Papa Francesco tutto rigorosamente made in China e tutto rigorosamente falso compresa la riproduzione dello stemma punzonato del Vaticano sui rosari. Pare che tutto fosse pronto per la vendita compreso l’allontanamento da via della Conciliazione dei ragazzi di colore che vendono borse false delle migliori griffe, e dei bengalesi che vendono foulard di gran marca taroccati così bene che appena ne prendi uno mano hai la sensazione di aver acquistato un foglio di carta vetro marchiato – tanto per dire – Hermes. Tutto bene e se non bene tutto nella norma, dunque. Oggi si riparte. Suorine sorridenti in fila accarezzate dai metal detector, tanti fedeli, tanti militari e magari qualcuno che prova a fare business con rosari tarocchi sfidando l’occhio vigile delle Fiamme Gialle. In fondo, lo dice il papa: non abbiate paura!


contatore