Quest’anno non sarà più il Santo Padre a celebrare la messa quaresimale in preparazione alla Pasqua con deputati, senatori e ministri ma al suo posto ci sarà monsignor Lorenzo Leuzzi, cappellano della Camera dei deputati. 
Come si ricorderà lo scorso anno Francesco prima costrinse tutti ad una levataccia per partecipare alla messa delle sette, poi durante l’omelia cominciò a roteare il machete menando fendenti che nelle speranze papali dovevano lasciare il segno e rimettere in riga i discoli. Francesco dopo aver ricordato che al tempo di Gesù c’era una classe dirigente che si era allontanata dal popolo, tuonò contro quegli “uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini” presenti nella classe politica e, parve di capire, non solo ai tempi del Nazzareno. E più il Papa menava il randello contro i corrotti, più i 500 politici presenti con un sorriso impresso sul volto che assomigliava ad una paresi annuivano compiaciuti. Chissà di chi parlava il Santo Padre? Cosa avrà voluto dire, si chiesero l’un l’altro? Naturalmente i destinatari degli strali papali erano una lontana tribù di marziani, quelli con la pelle verde e le antenne sul capo. Quindi perché dolersi delle parole del Papa? Nonostante la nonchalance con la quale venne accolta l’omelia non tutti gradirono e non mancarono i mugugni a voce bassa che seppur sotto forma di bisbiglio giunsero fin oltre Tevere e naturalmente non furono particolarmente apprezzati da un uomo come il Papa che fa dell’esempio il principale stile di vita. In ogni caso l’omelia del 2014 era anche una sorta di compito a casa, nel senso che recepite le parole e messe in pratica le stesse i presenti avevano un anno di tempo per presentarsi all’esame di riparazione. Invece, pare, che non solo la lezione non è stata fatta propria ma troppi uomini di buone maniere e di cattive abitudini hanno continuato imperterriti, per dirla con Fabrizio De Andrè, a camminare sulla loro cattiva strada. Quindi tutti dietro la lavagna. Porte chiuse in Basilica, porte aperte nella chiesa di San Gregorio Nazianzeno a Campo Marzio con don Leuzzi al posto di Francesco. E per quest’anno... ite missa est. E il coro delle vergini presenti non potrà che intonare estasiato: deo gratias. Nel senso che quest’anno l’hanno proprio scampata bella.