Matteo Salvini e la tortura. Ma forse pensava al Carosello: "Capitano, lo possiamo torturare?'"

26.06.2015 17:45

Sarà pur vero come dice Silvio Berlusconi che  “Salvini in questa fase fa il Salvini” , come dire fa il mattacchione ad arte mentre in realtà è un fine oxfordiano, ma se Matteo Salvini ogni tanto si ricordasse che non è il capo ultrs della curva del Milan, ma il leader di un partito non sarebbe male. Al netto dei lanci di agenzia e delle prime pagine dei quotidiani on line che hanno subito sparato la notizia parlando di appoggio alla tortura, un'affermazione come quella rilasciata a Roma dal capo del Carroccio, non può passare inosservata o essere ascritta al Salvini che fa il Salvini. Quando il segretario della Lega asserisce che “le forze di polizia  devono avere libertà assoluta di azione, se devono prendere per il collo un delinquente e questo si sbuccia il ginocchio o si rompe una gamba sono cazzi suoi, meglio se ci pensava prima di fare il delinquente” si becca gli applausi dei poliziotti in sciopero e magari gli evviva degli spianatori di campi rom e degli affondatori di barconi, ma non fa onore al suo ruolo di euro parlamentare e leader di un partito politico in una nazione come l'Italia che annovera tra i suoi cittadini persone che hanno ancora memoria di certi metodi sbrigativi. Non pensiamo che il pensiero di Salvini sia esattamente quello riportato nei titoli dei giornali che hanno subito parlato di frasi shock e di appoggio alla tortura, ma se davvero Salvini ha pensato che la tortura non può essere considerata un reato il suo pensiero non è degno chi si erge o aspira a diventare classe dirigente del Paese. La Polizia ha mille e un motivo per protestare, spesso lo Stato dimostra di avere più attenzione verso Caino che nei confronti di Abele, (anche se la Polizia non è Abele per definizione) ma se si affida a sponsor come Matteo il Gallico, il ruspante “ruspista” capita male. Infatti la notizia del giorno non è la sacrosanta protesta degli agenti ma l'affermazione salviniana. E pensare che per l'occasione Matteo il gallico si è anche messo la pettorina con il logo della Polizia. Poi come di lui dice il compagno di risotto, Salvini  è tornato a fare il Salvini... con buona pace delle scranno vuoto di Bruxelles, perché alla fine la vera tortura è stare in parlamento. Meglio, molto meglio, i salotti della Tv.

Ps. A meno che Salvini non pensasse a Salomone pirata pacioccone, il personaggio della pubblità della Frabbri, dei tempi del Carosello, il cui motto era sempre: "Capetano, lo possiamo torturare?".

 


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