Mentre due colossi dell’informazione come il New York Times e Le Mond hanno portato Roma in prima pagina per evidenziarne il degrado, il sindaco Ignazio Marino prova a calare l’ennesimo jolly sotto forma di un rimpastino di Giunta. Sarà la svolta che la città eterna si aspetta? Chissà.
I giornali stranieri (va detto che i giornalisti autori degli articoli vivono a Roma) sono andati giù duro parlando senza mezzi termini di “sacchi dell'immondizia lasciati in un angolo di strada, sventrati dai gabbiani", per non dire delle "buche in strada, l'erba che cresce tra i sampietrini", “cantieri abbandonati” e “giardini pubblici arsi dal sole” e la situazione drammatica dei trasporti…Certo i romani hanno sicuramente un’idea più chiara in testa di quella che raccontano i giornali italiani e stranieri e naturalmente sono i più titolati ad esprimersi in merito. Noi da questo spazio proviamo solo a porre una domanda: tutto ciò che accade è colpa di Ignazio Marino? Il sindaco della capitale è unanimemente considerato una persona per bene. Serio, tenace e soprattutto onesto. Sono tutte qualità che dovrebbero fare di un politico un vero fiore all’occhiello, soprattutto in mezzo a tanta pochezza intellettuale che alberga in troppi politici di casa nostra. Non sappiamo se Marino è un bravo amministratore. Ma sappiamo che si è insediato in Campidoglio ereditando dai suoi predecessori (Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Gianni Alemanno) una situazione insostenibile sia per la marea di debiti (sempre coperti dallo Stato) sia per quella sorta di zona franca che ha trasformato Roma in una paese dei bengodi dove tutti fanno tutto meno quello che dovrebbero fare e molte municipalizzate sono delle aziende mangiasoldi e un buono stipendio per gli amici degli amici, per parenti e parenti dei parenti… Marino avrà le sue colpe e avrà commesso sbagli. Su tutti quello di aver pensato di riformare un’amministrazione senza guardare in faccia nessuno a partire proprio dagli amici e dagli amici degli amici. Questa è una colpa grave, nel mondo trasversale e a volte truffaldino della politica. Adesso pare che con la nuova Giunta anche il primo ministro Matteo Renzi – dopo essere più volte entrato a gamba tesa contro il sindaco – sia intenzionato a concedere un po’ di respiro almeno nelle dichiarazioni pubbliche: “Ignazio Marino? Siamo pronti ad aiutarlo, ma dia un segnale”. Sarò poco, ma sempre meglio di un “Marino stai sereno!!!”. A Marino auguriamo di farcela. Se fallisce si torna la voto, ma il voto non è la soluzione ai problemi. Il voto è democrazia, ma poi serve andare giù duro di ramazza e non solo a parole. Qualcuno di quelli che strillano oggi possono giurare che lo farebbero sul serio? La farebbero davvero una rivoluzione copernicana? Di promesse i romani e gli italiani non sanno più che farsene. E poi sappiamo bene che la via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Mentre tutti noi abbiamo un gran bisogno di azioni. Solo azioni concrete.