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Liliana Segre, la testimone vivente degli orrori della Shoah
20.01.2018 13:30
Proprio nei giorni in cui sulle pagine dei quotidiani e nei talk show si dibatteva della frase dal sen fuggita al candidato governatore lombardo Attilio Fontana sulla “Razza bianca”, ecco arrivare dalla presidenza della Repubblica una notizia di quelle che ti pendono il cuore. Il presidente Sergio Mattarella ha nominato senatore a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di concentramento, per “aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”. La neo senatrice il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau da cui venne liberata il primo maggio 1945. Per moltissimi anni visse chiusa nel dolore della sua tragedia, e solo molto più tardi cominciò a fare memoria soprattutto con i giovani delle scuole. Liliana Segre, testimone vivente degli orrori della Shoah, è una dei 25 bambini italiani sopravvissuti, su 776, al campo di concentramento di Auschwitz. Le sue prime parole dopo a nomina sono state: “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare. Ringrazio il presidente della Repubblica per questo altissimo riconoscimento. La notizia mi ha colto completamente di sorpresa". Oltre all’alto valore di una persona speciale che porta su di sé tatuato il numero di riconoscimento 75190 come marchio dell’infamia compiuta, ci piace il tempismo di questa nomina e la sua motivazione. Della razza bianca si è detto, ma troppo spesso anche in questi giorni di campagna elettorale c’è chi parla a sproposito delle belle cose fatte da Benito Mussolini, c’è chi straparla di Patria utilizzando la Patria come rimembranze del nero trascorso, o addirittura chi tratta l’Olocausto come una fake news che ci arriva dal passato. Ebbene, è anche per questo, anche se di fronte all’ignoranza si è sempre disarmati, che salutiamo con gran grande ed ammirato affetto la nomina di Liliana Segre. Un’italiana della quale si deve andare fieri e la cui storia è bene tenere nella nostra memoria, perché senza memoria a trionfare saranno proprio coloro i quali provano ad affossare la Memoria. E allora, per dirla con il post di Enrico Mentana: "Grazie ancora, presidente Mattarella. Un effetto collaterale benefico della sua scelta è vedere quanti ignoranti, quanti spiriti malvissuti e quanti odiatori abbiamo intorno. La memoria serve, è la garanzia della nostra libertà, l'antidoto all'odio, la risposta disarmata alla violenza, anche quella verbale".