Griffati

03.05.2015 06:12

Per il primo ministro Matteo Renzi i cosiddetti “No expo” altro non sono che quattro teppistelli. Altri hanno aggiunto, come sfregio massimo, “teppistelli griffati”. Forse ha ragione Renzi ma per essere quattro gatti hanno combinato un bel casino e dato scacco matto per un paio d'ore alle Forze dell'Ordine. Milano si lecca le ferite e insieme al resto dell'Italia dovrà farsi carico di trovare quel milione e mezzo di euro (per chi ama ancora il raffronto con le lire sono tre miliardi) per ripristinare tutto quanto è stato distrutto dalla furia dei quattro gatti. Si sapeva che qualcosa sarebbe successo. Era nell'aria, quindi prevedibile. Onestamente la Polizia ha fatto ciò che poteva fare come spesso avviene in questi casi. Ma, come spesso avviene, alla fine c'è chi parteggia di più per i quattro gatti che con le Forze dell'Ordine, per cui le stesse sono obbligate ad andare con i piedi di piombo per non macchiare le magliette griffate dei disobbedienti. Diamo per assodato che gli uomini in divisa fanno molto spesso il loro dovere (non proprio sempre), ma non buttiamo tutto in bestia canzonando ciò che è avvenuto. Non c'è nessuna ragione al mondo né giustificazione plausibile per trovare una scusa qualsiasi attraverso la quale dare un senso ai disastri combinati dai giovani violenti e mascherati. Ma proprio perché non hanno ragione alcuna non ha senso sbeffeggiarli come se fossero solo dei viziatelli figlia di papà con ancora il ciupa ciupa in bocca. Molto meglio sarebbe stato intervenire per tempo e regolarsi di conseguenza sulla piazza. E molto meglio sarebbe stato se i soliti politici ciarlieri - dall'onnipresente Matteo Salvini alla sorella d'Italia Giorgia Meloni - provassero ogni tanto a togliere il dito dalla tastiera e a lasciare riposare un po' Twitter. Invece no, dopo il diluvio delle mazze, le sassaiole e gli incendi ecco il solito diluvio di parole. Succeda quel che succeda chi governa deve andare a casa e chi è all'opposizione avrebbe saputo cosa fare. Strano, no? Purtroppo, invece, molto spesso la politica è come la regola dell'addizione: invertendo l'ordine degli addendi il risultato non cambia. E allora facciamoci del male fino in fondo. Pensiamo a quante cose si potevano fare con i tre miliardi di cui sopra. E pensiamo a quante cose si potrebbero fare se alle parole la politica (un po' tutta) anteponesse gli interessi dei cittadini a quelli di bottega. Ok, non succederà mai però facciamo finta che un bel giorno succeda. Se ci tolgono anche i sogni non ci resta che piangere. E non per il fumo dei fumogeni.


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