Fiducia
27.02.2015 06:03
La statistica ufficiale dell’Istat nel 2014 ha fatto registrare un calo delle vendite al dettaglio del 1,2%, proseguendo così il trend negativo delle annate precedenti. Eppure, sempre secondo i dati Istat, la fiducia dei consumatori a febbraio di quest’anno è schizzata verso l’alto facendo fare un balzo prodigioso alla stessa proiettandola addirittura ai livelli del 2002. 
Queste rivelazioni assomigliano molto alla percentuale dei polli mangiati a testa dagli italiani. Si dice – facciamo finta che sia così – che ogni italiano mangia in media quattro polli all’anno a testa. Che poi ci sia qualcuno che ne mangia otto e altri nessuno la media statistica resta sempre quella, come resta inalterata la propensione degli italiani a fare la parte dei polli. È inspiegabile, infatti, come facciano a scendere i consumi e al contempo si registi una fiducia dei consumatori verso i consumi stessi. Forse c’è fiducia nel senso che potendo si correrebbe a comprare, ma mancando i soldi i consumi calano e tutto il resto è appunto buono per la statistica delle intenzioni. Non sono bastati, infatti, i pur benedetti 80 euro di Renzi sbandierati a reti unificati come un mantra sia dal presidente stesso che dalla corte del “giglio magico” a dare una sterzata all’economia. Sia detto senza retorica né con intento canzonatorio: gli 80 euro a chi li ha presi un po’ di ossigeno lo hanno dato, ma hanno portato anche molto fieno alla cascina dell’elargitore della prebenda. Diciamo che alla fine è stata una bella partita di giro: a te una manciata di euro, pochi, pochetti e benedetti... a me i voti. Un vero e proprio “do ut des” che non ha creato però l’aumento dei consumi. In ogni caso per adesso come consumatori dobbiamo essere fiduciosi, ce lo impone l’Istat e noi dobbiamo credere e avere fiducia, fiducia, fiducia. Credere, obbedire e combattere! Perché se la pubblicità ci ricordava che l’ottimismo è il sale della vita, il divulgare notizie positive fa bene ai poveri. Poi magari non mangi il pollo, ma se il tuo vicino ne mangia due la media è salva. E l’ottimismo cresce assieme alla fiducia.