Eletto

28.11.2015 06:05

Ricordate Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio d’Adda che nella notte tra il 19 e il 20 ottobre scorso uccise con un colpo di pistola un ladro che si era introdotto nella suo appartamento? E ricordate quando il pensionato divenne improvvisamente un’icona della Lega di Matteo Salvini che lo citava ad ogni piè sospinto? Di questo pensionato divenuto oggetto mediatico ne avevamo parlato nella Nota del 27 ottobre allorquando il nostro era stato intervistato a Domenica Live, il programma domenicale condotto da Barbara D’Urso e da lì, tra i cenni di approvazione compiaciuti di Salvini, pontificava urbi et orbi via etere. Ebbene, oggi c’è una novità. Una novità eclatante: Francesco Sicignano scende in politica e lo fa con… Forza Italia che lo candida al consiglio comunale di Milano. Lasciato al suo destino Salvini, l’uomo che oggi propone “armi e i rastrellamenti” per difendere la proprietà privata ha spiegato il suo manifesto politico con queste parole: “Ho molta stima per Silvio Berlusconi dopo tutto quello che ha passato ha deciso comunque di rimanere in politica perché gli sta a cuore il bene del Paese. Credo che l’Italia vada gestita come un’azienda. Per tutta la vita ho votato l’Msi ma alle ultime elezioni ho scelto Forza Italia. E poi anche a me come a Silvio piace la gnocca”. Basta per scendere in politica? Pare di sì. Dopo essere diventato l’icona di una certa destra, un quasi opinionista da talk show ecco il conseguente salto (legittimo, per carità) tra le fila di un partito politico avendo come meta uno scanno a Palazzo Marino. Una scelta, ripetiamo legittima, che poggia su basi solide: la pistola e la gnocca. A monte di tutto ciò la morte di un giovane albanese, il ladro che si era intrufolato in casa sua. Come ho avuto modo di dire nella Nota citata in precedenza non sto dalla parte del ladro (e ci mancherebbe) e non sono un buonista, ma aborro la spettacolarizzazione della morte che passa prima dalla Tv e poi cerca le lucine della ribalta in politica. Vedremo quanti voti porterà Sicignano al malconcio partito dell’ex cavaliere. Vedremo quanti cittadini di Milano scriveranno sulla scheda il nome e il cognome del pensionato e quanti affideranno le speranze per una Milano migliore a valori imprescindibili come la pistola e la gnocca. Parbleau, come dice spesso una mia amica. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, vecchio adagio che può essere mutato nel più calzante dimmi chi voti e ti dirò chi sei. Difficilmente Sicignano verrà eletto. In ogni caso speriamo di non trovarlo poi sulle poltroncine di Ballarò o di Piazza Pulita a spiegare agli italiani il senso della legalità. Passi per la D’Urso, ce ne faremo una ragione; faccia una cena ad Arcore, ma ci risparmi per dio i sermoni. E pensare che meno di un mese fa l’ineffabile giustiziere della notte (indagato per omicidio volontario) ebbe a dire: “Noi italiani siamo un bravo popolo, però purtroppo siamo amministrati da un branco di idioti!”. Una frase che letta con gli occhi di oggi ha un vago sapore profetico. Anche se ne siamo certi il neo aspirante amministratore non andrà ad ingrossare la schiera degli idioti: se sarà eletto si sentirà “solo” un eletto nel senso evangelico per termine, ovvero di predestinato alla grazia e alla gloria eterna.


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