Davide contro Golia: la battaglia di Silvia contro l'elettrodoto della Terna.

04.12.2015 05:48

Sedici milioni di danni e 24 citazioni in giudizio. Non osiamo immaginare cosa rischia una pericolosa terrorista italiana che risponde al nome di Silvia Ferrante, conosciuta anche come “la pasionaria di Paglieta”. Ovviamente Silvia non è una terrorista, né una pericolosa estremista. È una mamma che ha avuto il coraggio e l’ardire di opporsi ad un colosso come Terna SpA nella battaglia contro l’elettrodotto che la ditta intende costruire nel tratto compreso tra Villanova, frazione del comune di Cepagatti e Gissi interessando 16 comuni abruzzesi per un totale di 69,3 km. Un elettrodotto al altissima tensione che, come nel caso della famiglia di Silvia, corre a meno di 80 metri dalle loro case portando a spasso sulle loro teste qualcosa come 380 kilovolt, o se si preferisce 380.000 volt. Non è questo lo spazio per disquisizione tecniche o per confutare tesi. Tesi che per la Terna saranno sostenute da Giulia Bongiorno, uno dei migliori avvocati d’Italia e non solo. Ciò che ci preme rimarcare in questa sede è la sproporzione dei danni e delle citazioni ottenute che, nel caso della Ferrante, rappresentano anche un vero e proprio guinness world  tra i “citati” di questa storia che ha per cornice l’Abruzzo, ovvero una tra le più verdi regioni italiane. Silvia, come dice, prova a resistere al progetto di Terna perché “difendo il diritto alla salute” dalle possibili radiazioni dei campi elettromagnetici. Danni, probabili e possibili, che alcuni gruppi ambientalisti non esitano a classificare come quarta emergenza sanitaria mondiale. La storia di questa donna coraggiosa, 37 anni, un marito e un figlio di cinque, non ha scavalcato le valli abruzzesi per finire dentro la cronaca nazionale o tra le discussioni Tv. Pare che la sua vicenda e quella di un territorio che si oppone, non interessi nessuno anche se la paionaria ha dalla sua  anche i sindaci di Vasto, Paglieta e Castel Frentano i quali hanno definito la presa di posizione di Terna un “atto di arroganza” ed hanno assicurato che “combatteremo con lei”. Dal canto suo la battagliera Silvia dice: “Mi aspettavo qualche denuncia ma non certo 24 e per una cifra di tale portata. È un atto forte contro una cittadina che vuole difendere il diritto alla salute e alla salvaguardia dell'ambiente e territorio. Un pilone di Terna è a 80 metri dall'abitazione dei miei genitori e dove abito con mio marito e mio figlio di 5 anni, dopo essere rientrata da Roma proprio per poter vivere nella regione Verde d' Europa. Quello di Terna è un forte atto intimidatorio contro chi legittimamente e con autodeterminazione vuole decidere del proprio futuro”.  La contrapposizione tra Silvia Ferrante e la Terna, il grande operatore di reti per la trasmissione dell'energia elettrica, ripropone dunque l’eterna lotta del Davide contro Golia. C’è da tremare all’idea di cosa potrà accadere in un processo tra il Davide e il Golia soprattutto di fronte ad una così immensa, faraonica, smisurata  richiesta di danni. Chissà se i vari Piazza Pulita, Ballarò, Di martedì e Gabbie varie troveranno un attimo di tempo per parlare anche di questa storia.Dieci minuti in meno alle solite facce da talk show per regalare dieci minuti di vicinanza a Silvia Ferrante e alla sua battaglia. Una battaglia che – pare – abbia già un vincitore designato in partenza.  Ma non è detto. Sosteneva Fabrizio De Andrè: “Un uomo senza sogni, senza utopie, senza ideali sarebbe un mostruoso animale, un cinghiale laureato in matematica pura”. Largo ai sogni, dunque. E alla battaglie sulle quali poggiano a volte i sogni apparentemente impossibili.


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