Alzi la mano chi tra la gente comune sapeva che volto avesse Francesca Immacolata Chaouqui prima che balzasse agli onori – si fa per dire – della cronaca. Adesso, dopo lo scandalo Vatileaks 2, la giovane Pr calabrese è diventata un’icona da talk show tanto da contendere la palma del più assiduo dell’etere all’onnipresente Matteo Salvini.
La signora Chaouqui, assunta la gloria della celebrità, ha tutto il diritto di portare in giro per le Tv la sua verità, anche quando la verità appare solo la sua. Nessuno glielo può vietare, e nessuno può pretendere che dalla bocca di un imputato esca la verità. Se ritiene, quindi, copra di ridicolo anche il suo vecchio amico monsignor Lucio Angel Vallejo Balda quello, per intendersi, al quale secondo i messaggi intercettati Francesca Immacolata segnalava la cugina prosperosa e… disponibile. Certo coprire di fango un ex amico che essendo dietro le sbarre non può difendesi non è elegante, ma anche qui la signora si regoli come meglio crede. Però le chiediamo un favore: ci risparmi le pagelline dei buoni e dei cattivi, non ci racconti i segreti di Pulcinella con qualche anno di ritardo. Tra i buoni e i furbi Francesca Immacolata Chaouqui inserisce Matteo Renzi, guarda caso il potente – e che potente - di turno. Del primo ministro dice: “Renzi? Ha un grandissimo pregio. Da quando governa lui non ci sono più ministri direttamente scelti dal Vaticano come successo col governo Monti e anche nei governi Berlusconi. Lui è assolutamente autonomo. Un certo mondo con Renzi è finito. I cardinali nominavano direttamente gente alla Rai…”. Forse è anche vero, perché soprattutto per quanto riguarda la Rai anche Mario Monti ha avvallato la tesi secondo cui da Oltretevere facevano filtrare i nomi dei preferiti per la plancia di comando di viale Mazzini. Ma se la signora era a conoscenza dei segreti di Pulcinella perché dirlo a gran voce urbi et orbi quattro anni dopo? La tempistica, per la credibilità, ha la sua importanza. Poi, e qui la tempistica è rispettata, la Pr di San Sosti nominata dal papa nella commissione Cosea poteva tacere all’Italia il suo punto di vista sulla vicenda che riguarda Maria Elena Boschi e il pasticciaccio della banca Etruria? Certo che no! Visto che, guarda caso, la ministra per le riforme costituzionali e per i rapporti con il Parlamento è un pezzo da novanta del governo. Ed ecco il pensiero dell’onnipresente ed onniparlante Immacolata: “Vergognoso quello che sto leggendo sulla Boschi. Vergognoso che ogni volta che c'è una donna che non fa la casalinga ci sia qualcuno che debba sostenere che costei è riuscita a fare qualcosa nella vita solo grazie alla sua femminilità. È indecente che questo accada ed è indecente che una certa stampa assecondi questo tiro al massacro. Il ministro Boschi ha lavorato molto meglio di tanti suoi colleghi, è una persona seria e competente. Ma se anche suo padre fosse Hannibal Lecter lei non avrebbe più il diritto di esistere?”. Sistemate le casalinghe, ed elevata agli altari fortunatamente in vita la nostra amata ministra, cosa dobbiamo fare? Prendiamo tutto per buono, perché tutto finisce nel brodo dell’audience anche se a dispensare pillole di saggezza è colei che è indagata nell'inchiesta Vatileaks come presunta “corva”. Adesso ci aspettiamo qualche intervento su Libia, Medio Oriente, Siria e Afghanistan. Ma non un pour parler qualsiasi, proprio un intervento risolutivo sui vari franti caldi del pianeta. Poi, mandiamo a casa Ban Ki-moon et voilà, les jeux sont faits.