Conigli da tastiera

08.02.2018 13:40

Può darsi che il clima da campagna elettorale che si respira nel Paese offra linfa alle menti labili e ecciti ancor di più i cosiddetti  “leoni da tastiera che si sentono forti mascherandosi dietro lo schermo di un computer, ma davvero non se ne può più delle nefandezze che ammorbano il web. È di oggi il commento del rappresentante di un fantomatico movimento politico  che si chiama MSII (Movimento per la Storia e l'Identità Italiana) che scrive e posta su Facebook sotto la foto di Emma Bonino questa frase: “La Bonino non si arrende, speriamo che Dio onnipotente se la porti via in fretta, siamo disposti a pagare il viaggio, senza biglietto di ritorno”. Stessa sorte è stata riservata a Tommaso Cerno, già direttore dell’Espresso ed ora candidato per il Pd al quale il solito pusillanime leone da tastiera o coniglio del web che dir si voglia ha postato un tweet con la foto di una ghigliottina e su scritto: “Questo il nostro obolo per te”. E sempre a Cerno un troll  nascosto dietro un account di twitter con sette follower e un profilo naturalmente inneggiante al nazismo ha pensato bene di scrivere : “Finocchio di merda, stasera sei invitato a cena... porta anche i tuoi amichetti, mi raccomando”. E giù con una tavola imbandita con decine di corde a forma di cappio. Ce n’è per tutti. Da Laura Boldini la più insultata assieme all’ex ministro Cécile Kyenge alla quale i fabbricanti di fake news riservano trattamenti degni della peggiore propaganda nazista. Ma anche papa Francesco finisce spesso nel tritacarne degli sciacalli nascosti dietro la tastiera. Tanto che da giorni gira l’immagine del santo Padre così trasformata tanto da farlo apparire un maiale e la scritta: “Sono più bello che intelligente”. O addirittura la foto di Francesco paragonato all’Anti Cristo con tanto di commento a sostegno della tesi. Stendiamo un velo pietoso. Ma se i fabbricanti di fake hanno trasformato il web in una discarica a cielo aperto che dire di quei ben pensati e di quelle signore imbellettate che ritwittano simili porcherie o le condividono allegramente su Facebook? Chi sono costoro? Sintetizzando si tratta di trogloditi incivili o  di qualche “vajassa”  sguaiata e volgare che si eccita con queste cose. Mettiamola così e stendiamo un velo pietoso. Qualcosa però sta per cambiare. Grazie al meticoloso lavoro della Polizia Postale e della Digos qualche troll è stato individuato. Il primo ad essere smascherato è stato quel gentiluomo di Cosenza, il cui profilo è risultato pieno di immagini violente e razziste, che aveva postato la foro di Laura Boldrini decapitata e che naturalmente da vero cuor di leone ha subito chiesto sommessamente scusa cospargendosi il capo di cenenre. Altri sono in dirittura d’arriva.  E nessuno provi a parlare dell’attentato alla libertà di opinione o libertà di stampa. Chi insulta, infanga e diffonde notizie false va seriamente punito secondo il Codice Penale. E se tra i leoni da testiera e le vajasse impellicciate (Vajassa: donna sguaiata, volgare e rissaiola) c’è anche qualche politico, niente paura. Per costoro basta un piccolo supplemento di pena: moltiplichiamo gli anni di carcere per tre e non se ne parli più. In fondo non sarebbe poi una grande perdita. Qualche coniglio da testiera in meno e l’aria torna più respirabile.