D’accordo si tratta di una questioncina tutta locale e la politica, quella che vola lassù dove osano le aquile (si fa per dire) non si cura delle faccende delle periferie dell’impero. Però Agrigento non è un piccolo borgo sperso tra i monti, ma un bel capoluogo di provincia che, in questo caso, potrebbe fare scuola o sancire definitivamente il tracollo dell’etica politica. Dunque vediamo se è possibile capirci qualcosa.
Il 31 maggio si vota per le comunali. Il candidato sindaco che aveva vinto le primarie del Pd adesso raccoglie l’adesione di Forza Italia tanto che gli azzurri di Berlusconi stanno valutando seriamente l'ipotesi di sostenerlo, mentre il Pd diviso e lacerato, pare orientato a sostenere l'uomo su cui inizialmente aveva puntato gli occhi Forza Italia. Non si tratta di un gioco di società: è proprio ciò che sta avvenendo nella valle dei Templi. Se non si trattasse di amministrare la cosa pubblica, ci sarebbe di che ridere per un mese perché nemmeno al più burlone dei burloni sarebbe venuta in mente una simile commedia. Invece si vota per l’amministrazione della città, e la macedonia che sono stati capaci di preparare gli chef dei due partiti maggiori di Agrigento è qualcosa che va al di là di ogni più fervida immaginazione. Visti gli attori della commediaccia siciliana qualcosa potrebbe ancora succede all’ultimo minuto prima della presentazione delle liste. Nel caso in cui l’impazzimento fosse collettivo i 5Stelle potrebbero votare il candidato di Sel; quelli di Sel appoggiare un 5Stelle ma anche un po’ l’omino del Centro Popolare, mentre il candidato del Ncd scelto con l’innovativa formula del bim bim bam, potrebbe correre da solo non avendo trovato lo straccio di un partito pronto a saltare in groppa al cavallo perdente. Un tempo, anche se di situazioni simili non si ha notizia certa, la faccenda poteva essere liquidata con un colpo di sole. Magari aggiungendo anche la formula: poche idee, ma ben confuse. Invece ai giorni nostri non si può nemmeno più parlare di sole o di momentaneo stato confusionale la cui descrizione medica è più o meno questa: psicosi acuta caratterizzata da un grave offuscamento della coscienza. No, nulla di tutto questo. Parafrasando Humphrey Bogar, quello del film “L’ultima minaccia” si potrebbe dire: è la politica, bellezza!