Il rumoroso avvento sulla scena di quello che era considerato l'enfante prodige della politica italiana, al secolo Matteo Renzi, un primo insperato miracolo pare lo stia per ottenere: la sinistra italiana pare stia per ricompattarsi avendo come collante l’avversione al “renzismo”, o se si preferisce l'anti renzisimo. Mandato il soffitta l'anti berlusconismo per la quasi scomparsa del nemico numero 1 Silvio Berlusconi , oggi a mettere d'accordo il variegato mondo che compone la galassia di quella che è la sinistra italiana, una sinistra litigiosa, complessa, autolesionista e carica di leader e leaderini italiana ci ha pensato proprio Matteo Renzi, che si presta molto bene alla bisogna.
E così pare che in autunno assisteremo alla nascita di un nuovo partito. In qualche modo lo ha annunciato Niki Vendola il quale si è detto disposto a sciogliere la sua creatura – Sel - in un contenitore “senza frontiere” che strizza fortemente l'occhio all'esperienza greca di Syriza. Da qualunque parte la si guardi quello di Vendola è un gesto audace e responsabile, anche generoso, il cui futuro però pare pieno di insidie e non immune dal ripetere i clamorosi sbagli e i tonfi elettorali del passato. Ricordiamo vero, la fine di Rivoluzione Civile di Antonino Ingoia e quella di Italia Lista Tsipras delle Europee? Spiega l'ex governatore della Puglia: "Con i nostri compagni depositiamo subito i risentimenti del passato, non voglio più stare nella sinistra del rancore, abbiamo bisogno di confrontarci per far nascere una nuova stagione referendaria con soggetti sociali e creare movimento sulla scuola, sul lavoro e sulla difesa dell'ambiente”. Le intenzioni paiono ottime. Renzi è uno strepitoso collante, ma addebitare solo a questo il fermento in atto a sinistra sarebbe ingeneroso. Da subito si pone una domanda: chi ci sarà o potrebbe essere a guidare quel nuovo contenitore? E chi potrebbe essere l'Alexis Sypras italiano? I nomi abbondano: Vendola, Pippo Civati, Stefano Fassina, Sergio Cofferati, Paolo Ferrero, Maurizio Landini, tanto per citare i più conosciuti… Quello che non manca alla sinistra nostrana sono proprio i leader. Ci sono partiti che hanno più leader o aspiranti tali di voti. Però è giusto provare a concedere la buona fede a Vendola e compagni. Certo che in partenza il collante è forte! Perché, come si dice, nemico comune mezzo gaudio. Renzi pare insista e voglia dare una mano da par suo. È solo dell'altro ieri questa dichiarazione messa nero su bianco sulla rinata Unità: "Fassina non può pretendere di riscrivere la storia. Il Pd invece può scrivere una pagina di storia. Lo faremo anche senza di lui". Benzina, insomma, per il partito nuovo di zecca che potrebbe nascere a ottobre. Già, ottobre. Da sempre per la sinistra ottobre è il mese delle rivoluzioni. Comunque per adesso ci sono le parole e le buone intenzioni. Bastano? Certo che no. Anche però è notorio che la via dell'inferno è lastricata proprio di buone intenzioni.