Ciambellano

10.09.2015 06:07

Come se non fosse stato sufficiente il funerale in stile hollywoodiano con cui è stato dato l’ultimo saluto a Vittorio Casamonica, conosciuto come il re di Roma, andato in scena nella capitale lo scorso 21 agosto e di cui ha parlato mezzo mondo, ecco arrivare la chicca delle chicche: una puntata di Porta a Porta con ospiti in studio la figlia e il nipote di quello che è stato dipinto come un vero “padrino”. Se il defunto fosse davvero un boss e se la famiglia continuerà nella tradizione è (eventualmente) materia per gli inquirenti.  Da cittadino ho provato disgusto di fronte alla scelta fatta dal cerimoniere di Rai 1 Bruno Vespa che pur di raggranellare un po’ di share si è inventato una puntata sulla famiglia divenuta improvvisamente famosa proprio grazie a quel funerale che ha fatto gridare allo scandalo e che ha mandato in fibrillazione forze dell’ordine e classe politica che hanno scoperto lo show delle esequie con tanto di carrozze trainate da cavalli neri, musica del Padrino e il famoso elicottero a lanciare rose dai cieli di Roma solo a cose fatte. E bravo Vespa! In assenza di delitti efferati da mostrare in Tv (meglio se le vittime sono bambini) con tanto di plastico per sviscerare meglio le varie scene truculenti, e dopo aver fatto da cerimoniere (o ciambellano?) con i vari padroni del vapore, ecco la perla che ancora mancava alla carriera di questo giornalista su cui nonostante tutto non tramonta mai il sole, qualunque cosa accada. Un pregio la pessima scelta del giornalista l’ha però avuto: la politica, tutta, che si divide anche sull’aria fritta è stata compatta nel condannare la puntata che ha avuto ospiti in studio Vera e Vittorino Casamonica, rispettivamente la figlia  e il nipote del capo clan Vittorio. Ha sostenuto la figlia, in evidente guerra con la lingua italiana : “Io sono venuta per difendere mio padre. Lui non c’entra niente con la droga, né con mafia capitale.  Lo chiamavamo Papa  solo perché era troppo buono, proprio come papa Francesco e papa Giovanni Paolo II°. Papà era buono, tanto buonoSì papà era buono ci regalava sempre lo champagne”. Cuore di figlia. Si diceva della politica compatta a condannare la puntata. Per tutti riportiamo il commento sintetico, ma altamente esemplificativo, di Beppe Grillo il quale dal suo blog ha tuonato: “La Rai fa servizio pubblico paramafioso”. A dar manforte al pensiero del leader 5Stellle è arrivato l’intervento dei parlamentari pentastellati in Vigilanza Rai: «Ospitare i Casamonica nel salotto di Bruno Vespa è un messaggio diseducativo e va contro la mission del servizio pubblico. La Rai intervenga spiegando alla commissione di Vigilanza perché è stato fatto l’ennesimo elogio di un clan criminale. L’esaltazione in stile padrino di un funerale amplificata da una trasmissione in seconda serata su Rai1 con abbondante spazio concesso agli appartenenti allo stesso clan è sconcertante. Bruno Vespa ha fatto disservizio pubblico, qualcosa di semplicemente inaccettabile”. Bene adesso vedremo se la politica che ha tanto parlato saprà fare il proprio dovere fino in fondo. Vedremo i nuovi dirigenti dalla Rai cosa diranno di fronte ad una scelta che ai più appare inaccettabile. Vedremo, appunto. Anche perché sono moltissimi i cittadini che suoi social network si stanno chiedendo: dobbiamo pagare il canone per dare spazio al trash? O lo paghiamo per garantire la pagnotta super succulenta ad un uomo che negli anni 2010/2013 si è portato a casa dalla Rai la bellezza di 6 milioni 320 mila euro? Qualcuno, please, chieda conto a sua eminenza.


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