Se dietro a tutto ci fosse l’arte di un grande regista e la scenografia di un premio Oscar il quadro sarebbe talmente realistico da sembrare vero. Invece è solo vero, tutto dannatamente vero. Le immagini che ci arrivano da varie parti dell’Italia, da Nord a Sud, sono la dimostrazione più vera e drammatica del fallimento dei vari piani di accoglienza pensati, proposti, abbozzati dai vari Governi italiani degli ultimi anni e da quel po’ che c’è d’Europa su questo versante, cioè praticamente il nulla.
Una marea di disperati, con bambini piccoli, gente malata e forse anche qualche infiltrato estremista sono accampati come carne da macello nei parchi, in caserme abbandonate, in ex conventi, sotto i portici, in stazioni e parcheggi che improvvisamente e con un scempio più dell’anima che della realtà diventano campi profughi. Scene da raccapriccio, che non possono essere additate e addebitate solo all’Italia o agli italiani, nonostante qualcuno soffi sul fuoco per quattro voti. L’Italia e gli italiani stanno facendo miracoli, per come possono. I migranti che Matteo Salvini ha definito essere un gerundio, mentre per restare nella scia del ragionamento salviniano sarebbe un participio presente, sono disgraziati che nessuno vuole. La Francia presidia le frontiere. Dodici Paesi dell’Unione, tra i quali la Gran Bretagna, l’Ungheria, la Polonia, ma anche Francia e Spagna si schierano sul fronte del rifiuto, in barba al piano che aveva proposto uno schema temporaneo di redistribuzione obbligatoria dei migranti che hanno diritto alla protezione internazionale. Invece, mentre la politica europea si perde nel mare delle parole, il mare fa da tomba a migliaia di persone e la terra li costringe ed essere immagini inguardabili anche per il più dannato dei gironi dell’Inferno dantesco. Tutte queste brutture sono in parte dovute al fatto che in occasione del G7 in Germania, Angela Merkel ha chiesto e ottenuto di sospendere Schengen e ripristinare i controlli alle frontiere per motivi di sicurezza. E così i cosiddetti “transitanti”, cioè quei migranti che sbarcano in Italia e che vogliono andarsene nei paesi del nord Europa, restano ammassati come roba sporca da buttare in discarica. È chiaro e comprensibile che la gente non ne possa più. In un impeto di educazione il solito oxfordiano Salvini li ha definiti “ciabattanti” per via delle ciabatte ai piedi strappando anche qualche compiaciuta risata. In realtà questi bivacchi sono solo l’esempio più eclatante del menefreghismo cosmico degli Stati cosiddetti civili e progrediti e della solitudine internazionale dell’Italia. Anzi: l’Europa ha proprio sputato in faccia al governo italiano. Non si tratta né di razzismo, né di antirazzismo, né di accoglienza né di respingimenti. Ma solo di menefreghismo e pochezza dei governi. E, per chi parla di ciabatte, del vuoto intellettuale di menti paragonabili a zucche vuote.