Cacca

31.03.2015 06:37

Se qualcuno sentiva la recondita mancanza di uno scandalo come si deve e aveva timore di finire in crisi d'astinenza, per oggi il pranzo è servito. Siamo in Italia bellezza. È fresco di giornata il rumore del click delle manette scattate ai polsi del sindaco piddino di Ischia al quale, secondo la tesi degli inquirenti, è stata fatta scivolare un tasca una mazzetta da 330 mila euro sotto forma di due convenzioni  con l’Hotel Le Querce, di proprietà della famiglia del primo cittadino. Quando si dice la fantasia al potere. Il gratta gratta venuto a galla – che ha portato al fresco una decina di persone - pare sia una questione di famiglia nel senso che a intascare sarebbe stato il sindaco di sinistra e a pagare una storica cooperativa rossa, la  Cpl Concordia nata addirittura nel 1899. Questo bellissimo connubio famigliare potrebbe far schiantare sugli scogli del mare di Ischia una bella fetta del Pd locale più l'immancabile pezzo da novanta del nazionale. La venatura nazionale di questo scandalo ischitano ha il profilo di Massimo D'Alema, finito dentro la storiaccia perché il suo nome è stato fatto durante una telefonata intercettata. Un tipo lasciava intende che non era male tenersi buono il leader maximo perché secondo l’oxfordiano al telefono "D'Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose". Un tempo si parlava di mettere le mani nella marmellata, poi evidentemente l’altro termine ha iniziato a rappresentare meglio l’andazzo quotidiano. Da Massimo D'Alema  - che non è indagato - la cooperativa ha acquistato alcune centinaia di copie della sua ultima fatica letteraria (“Non solo euro”), nonché alcune migliaia di bottiglie del vino prodotto da una azienda agricola riconducibile allo stesso D'Alema. Più un contributo - registrato e quindi regolare - di sessanta mila euro alla Fondazione di cultura politica di cui D'Alema è presidente. Naturalmente D'Alema si è dichiarato estraneo ed ha precisato che di non aver “avuto alcun regalo” e “nessun beneficio personale”. Crediamogli e tiriamo avanti. Di questo ennesimo abbozzo di storiaccia tangentizia ci resta quella parola che non è bene ripetere, ma che spiega molto meglio di tante altre dove stiamo finendo. Anzi: dove ci stanno portando. E non è una questione di destra, sinistra, centro, sopra o sotto. È proprio solo una questione di cacca.


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