Roma è una città blindata. Agenti e militari dappertutto, per un complessivo superiore ai 3000 uomini. Metal detector, controlli capillari. Spazio aereo chiuso. In occasione del Giubileo, che ricordiamo dura un anno, tutto è stato fatto per benino. Tute mimetiche, armi spianate, giubbotti anti proiettili.
Insomma: Viminale e prefetto hanno fatto gli straordinari. Poi come dicono un po’ tutti la sicurezza assoluta non esiste e molto è dovuto al caso. Ma il caso, come si sa, può essere aiutato in un modo o nell’altro. A questo proposito c’è solo da augurarsi che lo spiegamento di forze messe in campo sia dotato di “aggeggi del mestiere” perfettamente funzionanti e che ciò che s vede non sia solo fumo negli occhi. È una banalità, una simile affermazione? Ci auguriamo di sì, anche se anche in questo campo ne abbiamo viste di tutti i colori. Per esempio un po’ di tempo fa, il Viminale ha inviato alle Questure d’Italia due circolari con le quali si invitavano gli agenti a non usare delle cartucce acquistate dalla ditta Fiocchi alla fine del 2013 e difettose. Munizioni così difettose che si consigliava di usarle solo al poligono e non per operazioni di polizia. Prima della circolare, quindi, gli agenti andavano in giro con armi cariche di pallottole che forse potevano sparare e forse fare cilecca. Anzi: erano addirittura pericolose. Peraltro non si trattava di due scatole di pallottole, ma di qualcosa come sei milioni e 400mila cartucce! Parbleu! Ma non è tutto. Pochi giorni fa un’altra perla. Agli agenti della questura di Cagliari sono stati consegnati come nuovi e pronti all’uso giubbotti antiproiettile scaduti. Come ha evidenziato nella circostanza il segretario provinciale del Sap Luca Agati: “L'equipaggiamento è stato distribuito a vari uffici e la dotazione è andata a integrare quella già esistente in scadenza a fine anno. I giubbotti presentano una protezione balistica identica a quella dei capi già esistenti, quindi non idonei alla protezione di eventuali colpi di armi più potenti delle normali pistole”. Se a questo si aggiunge che molte volanti sono ferme per mancanza di manutenzione e a volte vanno a singhiozzo per mancanza di benzina il quadro non è dei più confortanti. Però non disperiamo. Siamo italiani. E quando c’è da fare bella figura triplichiamo gli sforzi. Diamo spazio al nostro genio che spesso è sregolatezza, ma alla fine ne veniamo fuori. È nella gestione dell’ordinario che difettiamo. Perché spesso lì siamo un misto di prestigiatori di provincia fedeli alla filosofia del tiriamo a campare. La gestione della sicurezza durante il Giubileo ci farà fare bella figura nel mondo. Incrociamo le dita e confidiamo in uno sguardo benevolo del fato. Poi, però, tra anno non tiriamo un sospiro di sollievo per rimetterci a fare i prestigiatori delle tre carte. Almeno cartucce e giubbotti cerchiamo poi di darli buoni. Altrimenti è vero che le pattuglie sono formate da due agenti. Ma se uno alza la mano con il pollice e l’indice puntato e l’altro fa bum con la bocca… Girala come vuoi, ma è proprio dura.