Bici

02.12.2015 05:44

Se non fossimo in prossimità del Natale, verrebbe da pensare di essere in pieno Carnevale. Come definire altrimenti se non uno scherzo la proposta del senatore del Pd Marco Filippi, presentata il 25 novembre scorso in commissione Lavori pubblici, di istituire una sorta di tassa e libretto per le biciclette? Secondo il grande pensatore livornese, che è poi il senatore di cui sopra, la norma parla di una “definizione, nella classificazione dei veicoli, senza oneri a carico dello Stato e attraverso un’idonea tariffa per i proprietari delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, individuando criteri e modalità d’identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale”. La traduzione di una norma che pare scritta in cirillico arcaico è stata interpretata dai ciclisti né più e meno come la richiesta mascherata dell’istituzione di targa, libretto e bollo per fare qualche spicciolo sugli appassionati delle due ruote a pedali. La genialata del senatore livornese è finita per animare la rete tant’è che alcune associazioni di ciclisti hanno proposto una petizione su Change.org e a Twitter hanno affidato l’hastag  #labicinonsitocca che sta raccogliendo migliaia di commenti. C’è chi ha posto questa domanda: “A quando il libretto di circolazione sulle scarpe da trekking?”. Un altro, invece, ha ricordato che in Francia si danno 25 centesimi di euro al chilometro a chi usa la bicicletta per lavoro, mentre da noi si pensa ad una tassa. Pazzesco! Il senatore ha provato a salvarsi in angolo e secondo lo stile del dico e non dico, del faccio e poi mi ravvedo, ha subito precisato: “Riconosco che il testo della proposta di modifica sia stato scritto male, ma in realtà non si vogliono prevedere tasse o altro di simile per le biciclette. Si vuole solo dare la possibilità ai ciclisti di iscrivere in un registro nazionale le bici per evitare che vengano rubate continuamente. Tutto qui. A breve arriverà una nuova formulazione del testo per rendere l'obiettivo più chiaro. L’obiettivo è soprattutto la lotta contro l’abusivismo e per la disciplina del settore commerciale. Basta bengalesi che portano pizza e pacchi o i cinesi che trasportano turisti”. In ogni caso è meglio essere chiari e non correre rischi: occhio, quindi, a non farsi beccare in bici con due sacchi della spesa, se ti scambiano per bengalese sono guai! Comunque anche se siamo a Natale speriamo che la norma finisca in burla accompagnata da una sonora pernacchia. Non vorremo che al prossimo Giro d’Italia un agente più realistico del re, fermasse Vincenzo Nibali con la solita frase: favorisca patente e libretto. Come diceva Totò: Onorevole? Ma mi faccia il piacere.


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