Magari passerò per bacchettone o per persona priva del senso dell’umorismo, ma davvero non ce l’ho fatta a ridere di fronte ad una foto che da giorni rimbalza sui social network e da questi a WhatsApp. Lo scandalo che ha travolto in questi giorni la Volkswagen ha fornito lo spunto a qualcuno per fare un parallesismo becero tra i gas di scarico dell’auto tedesca e i giorni bui dei campi di concentramento dove si moriva nella camere a gas. Naturalmente la foto di Angela Merkel con sotto scritto “i tedeschi col gas hanno sempre fatto casino” è diventata quasi virale ed ha incontrato condivisioni e commenti a volte anche più beceri della scritta stessa. Possibile che tutte le persone che hanno condiviso la foto, che l’hanno mandata agli amici tramite WhatsApp ignorino la storia al punto da non sapere della tragedia della shoah?
Possibile che spesso la rete diventi il veicolo delle cose più grevi e guaite e che ci sia chi ride di gusto anche di fronte al richiamo delle tragedie che hanno segnato indelebilmente il secolo scorso? C’e da restare basiti di fronte a tanta insulsaggine mentre c’è di che rabbrividire al pensiero che qualcuno abbia riso alla battuta sui gas inventata chissà da quale aspirante comico da strapazzo. Eppure la foto è girata e gira qua e là per la rete. Non so se sia più grave ignorare la storia o essere ignoranti tout court. Forse l’autore della scritta offensiva e chi si è premurato di farla girare tra gli amici sono solo il risultato della pochezza umana che accompagna questi giorni in cui tutto diventa barzelletta: dai profughi, ai morti sulle spiagge, per finire con il massacro della Mecca dei giorni scorsi. Eppure tutti dovrebbero aver sentito dire almeno una volta nella vita che un popolo senza memoria è un popolo senza futuro. Naturalmente i quattro stupidi della rete che hanno riso non sono il popolo. Ma stiamo attenti lo stesso perché come diceva Martin Luther King “nulla al mondo è più pericoloso che un'ignoranza sincera ed una stupidità coscienziosa”. Ciononostante, ovvero che si può essere stupidi consapevolmente, nulla toglie alla bruttura di un gesto attorno al quale si è radunata – speriamo – la rappresentanza più villana della rete e quindi della società. In fondo aveva ragione Albert Einstein: “Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi”.