Beati
06.11.2015 07:15
La prima nota stonata di questa dichiarazione rilasciata al Corriere della Sera è quel doppio “SOLO” in riferimento ai metri dell’appartamento e alla presenza di persone che vivono nell’attico dotato di ogni confort e con tanto di Jacuzzi. Certo se davvero i metri dell’appartamento di questa Eminenza fossero SOLO 300 e se in questo buco dovessero vivere in quattro (sono tre le suorine impegnate a servire il porporato piemontese) come si potrebbe parlare di lusso? Rimarcare che papa Francesco vive nei 50 metri dell’appartamento 201 al secondo piano nella residenza Santa Marta dotato di una camera da letto, un salottino disimpegno e un bagno equivarrebbe – secondo l’ottica di chi considera poca cosa i 300 metri – pura demagogia. Quindi lasciamo perdere. Pare sia di questa opinione anche l’illuminato e ineffabile senatore Carlo Giovanardi il quale, di fronte alle residenze principesche con metrature TUTTE di oltre 500 metri quadri utilizzate magari a canone zero da TUTTI i cardinali dice: “Bertone sostiene che l'appartamento l'ha pagato lui. Se è vero l'accusa cade e chi l'ha fatta dovrà risponderne. Se ci sono casi specifici di ruberie e sprechi vanno combattuti, ma non creiamo polveroni. Allora perché un uomo solo come il Presidente della Repubblica deve stare al Quirinale?” Chiaro il discorso, o no? In chiusura, però, ancora una chicca che è emersa dalla dichiarazione di sua Eminenza. Quel suo affermare che “io non ho autorizzato i 200 mila euro versati dalla Fondazione Bambin Gesù” non ricorda qualcosa o qualcuno? Di primo acchito pare rimarcare la storia della casa al Colosseo di Claudio Scajola acquistata con uno sconto vertiginoso grazie a “dazioni” elargite a sua insaputa. Sarà così e ricapitoliamo: la casa di Bertone è poco più di un angusto monolocale, se la dazione è arrivata è arrivata a sua insaputa, e occhio che se si continua ad infangare sua Eminenza scendono in campi gli avvocati. Lasciamo e soprattutto lasciamo in pace gli avvocati. E non parliamo più di Chiesa povera e baggianate simile. In fondo è giusto così e viene ricordato anche dalle Beatitudine Evangeliche: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”. Certo anche i poveri non sono tutti uguali: ci sono i poveri poveri che muoiono di fame che nulla hanno a che vedere con lo spirito, poi ci sono i poveri ricchi e infine i ricchi di spirito, nel senso di poveri spiritosi. Per tutti, ovviamente, è il Regno dei cieli. |
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