Barca

05.09.2015 07:02

Un giorno incontrai Pierluigi Bersani a Sanremo arrivato nella città dei fiori per il Festival. Gli chiesi: segretario, qual è il suo cantante preferito? Con la sua bella cadenza emiliana Bersani rispose: “Beh, lo sanno tutti che ho un debole per Vasco Rossi”. E la canzone che ama di più del roker emiliano? Rispose ancora cortese, come sempre: “Vita spericolata”. Ecco, questa immagine di Bersani che risponde alle mie (scontate e un po’ banali) domande mi è rimasta impressa. Immagino Bersani che canticchia “Vita spericolata” e viene da pensare che in fondo, bonario o no, sia un tipo un po’ da roxy bar. Poi, invece, a parte le battute con le quali ci delizia ogni tanto è più un tipo all’Orietta Berti e alla sua “Fin che la barca va…”. Mi si perdonerà questo lungo incipit un po’ personale, ma mi è stato d’aiuto per inquadrare il Bersani che dalla festa dell’Unità di Milano, tra una botta e una sberla a Matteo Renzi chiosa: “Dico tre volte no a una scissione, ma c’è gente che pensa che la stiamo portando da un’altra parte, fuori dal centrosinistra alternativo alla destra. Detto ció non vorrei che le mie figlie vivessero in un paese che assomigli a brutte democrazie”. E prima ancora sempre di Renzi: “Un uomo solo al guinzaglio”, se passa la riforma del Senato. Se l’ex segretario, che pare goda a collezionare cantonate nonostante sia una persona per bene, non avesse già la sua bella età verrebbe da chiedergli: scusi, ma cosa vuole fare da grande? . E sì perché da quando ha vinto le elezioni del 2013 per un soffio, senza riuscire a fare il governo a causa (o per fortuna) del successo dei 5Stelle e poi è stato spodestato dalla segreteria del Pd dal “maleducato di talento (Ferruccio De Bortoli dixit) al secolo Matteo Renzi, ha detto tutto e il suo contrario. Nessuno, presumo, spinge per una scissione. Ma lo stare dentro la “ditta”, borbottare, dirsi contrario e a volte contrariato e poi stare fermo e immobile lasciando che tutto scorra equivale a sostenere l’uomo solo al guinzaglio. Adesso vedremo cosa succederà con la riforma del Senato che Pierluigi Bersani e la sua esigua truppetta vedono come il fumo negli occhi. Proveranno a farla naufragare? La combatteranno (a parole) e poi accetteranno che la stessa venga approvata con i voti di Denis Verdini? Qualunque cosa faccia Bersani e la sua truppetta gli rivolgiamo una preghiera: la smetta di bofonchiare di ditta e difesa della sinistra. Se quella bruttissima riforma del Senato verrà approvata così com’è anche Bersani ne sarà responsabile. E se così sarà, e le sue figlie vivranno in un paese che assomiglia a una brutta democrazia, lasci perdere Vasco e giri per sempre su Orietta Berti, perché finche la  barca va, stai a parlare.


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