L’uscita estemporanea del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti sulle vacanze scolastiche troppo lunghe e sui tre mesi da bighelloni per gli studenti, ha creato un bel po’ di sconquasso. Secondo il ministro sarebbe giusto “che un ragazzo lavorasse tre o quattro ore al giorno per un periodo preciso durante l'estate, anziché stare solo in giro per le strade”.
Naturalmente in base al principio della legge di Newton che ribadisce che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria” per bocca del coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti è subito arrivata la replica piccata: “Le dichiarazioni del Ministro Poletti sono allucinanti. Sembra voler invitare gli studenti a lavorare d'estate, preferendo lo sfruttamento alla formazione”. Se il ministro è stato estemporaneo qualche perplessità arriva anche dalle parole del rappresentante degli studenti il quale seppur in età della ragione è riuscito addirittura ad ipotizzare il già pianificato sfruttamento del povero giovine indifeso. Mah! Fuor di battuta non ho conoscenze specifiche per addentrarmi nelle problematiche della scuola, ma ne ho viste abbastanza per capire che non tutte le ciambelle – anche quelle ministeriali – riescono con il buco almeno nella sua enunciazione di principio. L’impressione è che il ministro che si occupa principalmente di Lavoro abbia voluto buttare un sasso nello stagno e godersi lo spettacolo delle polemiche secondo quella che è un po’ la cifra di buona parte dei ministri – primo ministro in testa - di questo governo. Lo stile è sempre quello. Si parte da un’idea accettabile e la si spara a casaccio durante un convegno come è avvenuto in quel di Firenze. È vero che Matteo Renzi vorrebbe che il governo comunicasse di più, ma se i solerti ministri lo prendono troppo alla lettera e comunicano in proprio finisce che si fa un po’ di confusione. Interpretando l’estemporaneità ministeriale, si presume che l’idea di Poletti dovrebbe riguardare i ragazzi in età da liceo. Non credo sia previsto l’impiego lavorativo per i fannulloni di Materna, Elementare e Media a meno che per i più piccoli non si pensi ad un paio di giorni a settimana da dedicare alla ginnastica in piazza come i figli della lupa e i Balilla di antica memoria. Ok, anche mens sana in corpore sano è una buona idea. Però magari non esageriamo.