Autocritica
05.03.2015 06:20
Di autocritica in autocritica la storia ha fatto sì che il Pci scomparisse e con esso anche la parola autocritica era finita nei meandri dei vocaboli desueti. Ora che i comunisti di antica memoria vivono in una sorta di riserva indiana al seguito di qualche arguto Aquila Rossa, a riportare in auge l’autocritica è stato inaspettatamente Beppe Grillo. Contravvenendo alla solita irruenza il guru 5Stelle ha sostanzialmente detto: “Non mandare gli eletti in Tv è stato uno sbaglio. Può essere che forse abbia sbagliato io”. Quindi, grazie alla timida autocritica preceduta perfino dall’avverbio dubitativo “forse” i 5Stelle più telegenici hanno cominciato a frequentare i talk show. Giusto che sia così. Com’è giusto che il movimento 5Stelle cominci a sostituire qualche “niet” di brezneviana memoria con i più ragionevoli “su Rai e reddito di cittadinanza dialoghiamo con tutti, anche col Pd” come recentemente ha affermato Beppe Grillo. Se a questo si aggiungono gli apprezzamenti al presidente Sergio Mattarella l’autocritica grillina o grillesca assomiglia ad una vera e propria rivoluzione copernicana. Forse queste aperture faranno storcere il naso a qualche duro e puro, ma se perfino l’urlatore per antonomasia, il “vaffainculista” per eccellenza ora copiato nel grido di battaglia dal gallico Obelix Salvini ha provato a gettare un ramoscello d’ulivo non coglierlo sarebbe un peccato. C’è da credere al rinsavimento dell’ugola d’oro dei vaffa day? Vedremo. Per intanto prepariamoci a qualche comparsata Tv in più e a qualche “vaffa...” in meno. A meno che la prima autocritica della storia dei 5Stelle non sia la classica rondine che non fa primavera. In quel caso, di autocritica in autocritica, naturalmente tutte postume, i ragazzi che sognavano la rivoluzione finiranno per giocare ai soldatini nella riserva indiana assieme a Cavallo Pazzo che nelle vesti dello spirito con la scure lancerà l’ennesimo grido di battaglia: “Vaffa.... autocritica”.|
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