Angela

02.09.2015 06:39

Ha fatto un certo effetto sentire la cancelliera tedesca Angela Merkel affermare: “Serve più solidarietà da parte dell’Europa e l’Italia deve essere aiutata, perché non è possibile che i tanti migranti che arrivano in Italia ci restino”. Un soprassalto di generosità e di buonismo ha fatto breccia in frau Angela?  Sarebbe bello fosse così, ma facendo uno più uno verrebbe da pensare che il pensiero della cancelliera sia influenzato da ben altri calcoli. La situazione di questi giorni, con l’Italia sempre più alle prese con l’arrivo dei migranti, non è né nuova né sconosciuta. Qualunque persona di buon senso sa benissimo che l’Italia per il solo fatto di essere la nazione più vicina ai porti di partenza non può essere lasciata da sola a fronteggiare un’emergenza che emergenza non è più, essendo ormai la quotidianità. Ma fino a quanto i migranti – gente perbene, lavativi, profughi e delinquenti  - sbarcavano sulle nostre coste e finivano nei vari centri di accoglienza non interessava praticamente a nessuno. Quando i disgraziati hanno scelto altre rotte o dall’Italia sono riusciti a fuggire per arrivare, tramite Austria, l’Ungheria e Serbia in Germania ecco che la teutonica Angela ha detto che l’Italia non può essere lasciata da sola. La frase però non pare completa, perché il vero senso potrebbe essere quello non di aiutare l’Italia a fronteggiare gli sbarchi, ma a fare in modo che dall’Italia non ne se vada nessuno. E pensare che se l’Europa fosse qualcosa di diverso da una regione geografica e gli Stati che fanno parte della Comunità Europea non avessero come unico collante la moneta unica, e soprattutto se l’Europa avesse una vera e univoca politica estera molto si sarebbe potuto fare prima di assistere alle stragi di cui siamo stati spettatori distratti. Ma l’Europa, dove solitamente comanda la Germania e in seconda battuta la Francia, è purtroppo solo l’Euro, che già di suo non è il massimo. Adesso c’è la frase di Angela Merkel. Ciò che ha detto la cancelliera non solo è vero, interessato o meno che sia, ma le parole non servono a nulla se non sono seguite da una vera presa di coscienza e della trasformazione delle parole in atti concreti. La  politica ha però i suoi tempi. Spesso templi biblici. Mentre l’arrivo dei migranti, al netto delle polemiche politiche e delle vere e proprie stupidaggini di questo o di quel leader in cerca di voti, non ha più tempo di aspettare che i burocrati e i parolai dell’Europa dell’Euro alzino i deretani dalle sedie per darsi da fare. Ognuno la pensi come vuole. Ognuno ha il diritto di dire ciò che vuole e di dividersi tra chi sparerebbe volentieri sui barconi e chi dice più o meno venite, venite tutti. Ma se prima di sparare cavolate i parolai da salotto si fermassero un attimo a guardare le immagini dei corpi dei bambini con ancora il pannolino legato galleggiare in mezzo al mare accerchiati da centinaia di altri corpi, sarebbe meglio. Invece si parla, si parla e si straparla. Mentre gli sbarchi proseguono. E dalle Tv si commenta il dramma tenendo un occhio agli arrivi e l’altro ai sondaggi. Adesso ha parlato Angela, forse pro domo sua. Visto che è la cancelliera della super Germania le presteranno attenzione?


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