I sondaggi valgono per quello che valgono, ma prendendoli un po’ per buoni ogni tanto una buona notizia, merce sempre più rara, arriva anche da lì. L’Huffington Post ha pubblicato un sondaggio, o meglio una simulazione, realizzata da Euromedia Research dalla quale si scopre che se Matteo Renzi imbarca nel Pd Denis Verdini perde sette punti a tutto vantaggio dei 5Stelle che balzerebbero al 32% diventando praticamente il primo partito. A qualcuno è scappata la domanda: perderebbe solo sette punti?
Logica direbbe che dovrebbe precipitare allo zero virgola qualcosa, ma ormai la politica è quella che è e l’etica ha lasciato il posto a quella che viene definita realpolitik. Sotto questo inglesismo si perpetrano i maggiori misfatti. Ma ciò che è stato simulato da Euromedia probabilmente non si avvererà, anche se Matteo Renzi qualcosa alla fine potrebbe perderlo di suo senza l’aiuto dell’amico Denis. Non succederà perche il primo ministro è piuttosto attento a curare il proprio orticello e soprattutto è abituato a usare le persone fin quando servono alla causa. Alla sua naturalmente. Quindi nonostante il soccorso portato dall’ex braccio destro del (fu) cavaliere quando Verdini non servirà più farà o potrebbe fare la fine del patto del Nazareno. In ogni caso la sola eventualità che Verdini – che ha una storia politica che nulla ha a che fare con il Pd diciamo pre Renzi - e la sua truppa di transumanti da Forza Italia arrivi nel Pd dovrebbe far rabbrividire chi si ostina a pensare che in fondo la politica è meno peggio di quello che appare. Invece poche voci fuori dal coro si sono levate all’eventualità di vedere il senatore toscano sotto le insegne dello stesso partito di Renzi. Staremo a vedere. Per adesso accontentiamo della manfrina che va in onda al Senato e dei voti già arrivati dai Verdini boy. Intanto si mette fieno in cascina, non si sa mai se dovesse nascere il famoso Partito della Nazione che piace tanto al primo ministro meglio essere dalla parte giusta della barricata. E tutto questo accade nel silenzio più assordante non solo dell’intellighenzia, ma anche dei tanti comici e girotondini vari che erano lesti a sbeffeggiare Silvio Bersluconi (e abbiamo riso di gusto) e a scendere in piazza a difendere la democrazia dall’attacco del ticoon di Arcore. Adesso sono tutti cheti cheti. Sarà l’età che li ha portati a fare i girotondi attorno alle panchine del parco o con la pancia strapiena si sono scoperti giullari di regime?