Alice

01.04.2015 05:49

A volte viene da chiedersi se i ministri parlano per dare fiato all'ugola o se bevono come buone tutte le fregnacce che i vari addetti e portaborse propinano loro. L'altro ieri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, con la solita enfasi che mette quando si lancia in annunci "urbi et orbi" ha sostanzialmente affermato: "L'occupazione sta crescendo, non possiamo che essere soddisfatti". Il giorno successivo, quindi poche ore dopo, l'Istat ha gelato l'enfasi del  ministro riportando i dati del mese di febbraio durante il quale il tasso di disoccupazione è salito dello 0,1 per cento, tornando al 12,7%, ovvero lo stesso livello di dicembre il che vuol dire 44 mila posti di lavoro in meno. Se poi si guarda alla disoccupazione giovanile il dato è ancora più preoccupante:  questo ha fatto segnare un aumento del 1,3% attestandosi al 42,6 per cento, mentre la media europea è di poco superiore al 21. Una catastrofe. Di fronte a questi numeri c'è poco da stare allegri. Così come c'è poco da stare sereni - tanto per usare una parola il cui significato è diventato il contrario dell'auspicio - di fronte al pressapochismo con cui la politica tratta argomenti così delicati. C'è forse un'altra spiegazione che va ad aggiungersi alle ipotesi contenute nell'incipit di questo scritto: forse i ministri sono al corrente dei dati, ma secondo la prassi che impone di seminare ottimismo bisogna veicolare solo dati positivi. Se poi ciò che  si dice è in contrasto con la realtà, pazienza. L'importante è provare a convincere gli italiani che siamo dentro alla fantastica era dell'ottimismo. Gli esempi non mancano: dai ristoranti pieni di berlusconiana sparata, ai risparmi delle famiglie che crescono secondo l'attuale primo ministro. Magari ciò che ci viene detto è tutto una colossale balla, ma vuoi mettere la soddisfazione di chi al ristorante non ci va mai o ha il conto in banca sempre più esiguo? Diciamo che è un po' una tecnica che sta a metà strada tra l'auto convincimento e la convinzione dei dispensatori di ottimismo un tanto al chilo che una balla ripetuta dieci volte alla fine diventa una verità. Se davvero funziona così, affidiamo il ministero dell'Economia ad un illusionista. Resteremo lo stesso al verde, ma tra una magia e l'altra  e un coniglio che esce dal cappello a cilindro, avremo la percezione di essere come Alice nel paese delle meraviglie. E scusate se è poco.


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