Alexis

02.07.2015 07:03

Alexis Tsipras il primo ministro della Grecia piace. Magari non a tutti i greci, certamente non alla teutonica Angela Merkel, ma piace. Piace, e molto, in Italia. Scontato che faccia battere il cuore alla gauche nostrana. Ma Alexis il “rosso” piace molto – udite udite - a Matteo Salvini al quale l’unico rosso che apprezza e quello della metà della maglia del Milan e piace a Beppe Grillo un uomo di cui si ignorano le preferenze cromatiche. La dura battaglia che il primo ministro greco sta combattendo con l’Europa, in modo speciale con “la perfida Deutschland”, ha scaldato il cuore di Beppe & Matteo il Gallico ovvero i due grandi nemici dell’Europa, almeno di questa Europa. Il primo a sperticarsi in lodi verso Tsipras è stato Matteo Salvini che da subito, in occasione delle elezioni greche, si era augurato che “vinca Tsipras e non i servi di Bruxelles e di Berlino”, perché secondo il leader della Lega “questa Europa è un disastro”. Ben venga dunque il piccolo Davide se riesce a menare un po’ il gigante Golia. Beppe Grillo ha già annunciato che domenica 5 luglio, giorno del referendum per il popolo ellenico, volerà in Grecia ad abbracciare Tsipras del quale, durante "Fiaccolata dell'Onestà" organizzata a Ostia, ha detto: “Alexis è straordinario! Sta dando l'ultima parola al popolo greco!” Chi lo avrebbe mai immaginato che la politica di Tsipras che non è anti europea a prescindere, ma semmai è solo meno ossequiosa di altri, avrebbe finito per ringalluzzire due che l’Europa e soprattutto l’euro li vedono come il fumo negli occhi? Sarebbe belle provare a capire quanto c’è di studiato e propagandistico e quanto di solidale nella scelta dei due leader politici italiani nell’appoggiare la politica del giovane leader di Syriza. Alexis, Beppe e Matteo il gallico (per distinguerlo dall’altro Matteo) in comune hanno poco o niente. Adesso c’è questa sorta di alleanza contro i dragoni dell’Unione Europea. A Grillo e Salvini va però riconosciuta una netta scelta di campo. Magari interessata, ma netta. Cosa ben diversa dal nostro primo ministro che in questa vicenda è parso il re degli equilibristi e un grande cerchiobottista stando contemporaneamente dalla parte di Tsipras ma anche della Merkel. Anche se, ad onore del vero, Renzi dovendo scegliere non esiterebbe a buttare a mare il “caro amico Alexis”. Perché un cosa l’ha capita anche il Putto fiorentino: mai fare arrabbiare Angela. Pensate la fine che ha fatto il politico italiano che si lasciò scappare la battuta: “Angela? Una culona inch…..”. Meglio un colpo al cerchio e uno alla botte. Anzi, meglio solo menare il cerchio. La botte conviene tenerla stretta. Anche se fa finta di avere la memoria corta non ricordando, per esempio, che l’Europa nel 1953 le cancellò buona parte dei debiti di guerra.

 

 


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